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Cronaca Stazione / Viale Giosuè Carducci, 301

Albergatore sventa rapina all'hotel Stazione, lo sfogo del figlio: "Città allo sbando, Livorno non era così"

Simone Lazzaroni affida a Facebook il proprio pensiero: "Mio padre ha rischiato la vita mentre stava facendo il suo amato lavoro. Siamo stanchi, le istituzioni non stiano a guardare"

Non vuole puntare il dito contro nessuno ma neppure starsene zitto. Perché la paura è stata tanta e ancora non è del tutto passata a ripensare al padre che, per difendere il suo albergo, ha affrontato un rapinatore armato di coltello cacciandolo con il bastone del mocio lavapavimenti. Simone Lazzaroni, figlio di Claudio, il 64enne titolare dell'Hotel Stazione vittima di una tentata rapina domenica scorsa 10 luglio, affida a Facebook, chiedendone la condivisione, il proprio pensiero. Che è una denuncia perché "poteva essere una delle giornate più brutte della mia vita. Mio padre -dice - ha rischiato la vita mentre stava facendo il suo amato lavoro che porta avanti da una vita con amore, coltivato con enormi sacrifici e sudore. Ma che senso hanno tutti questi sforzi se la cosa più importante viene a mancare?".

Nelle sue parole c'è l'amarezza di chi vede che "la nostra città sta andando allo sbando, persone segnalate magari con più denunce e note alle forze dell'ordine fanno quello che vogliono. Rubano, minacciano e mettono in pericolo la vita di noi semplici cittadini. Chi viene preso dopo pochi giorni torna libero, libero di infrangere nuovamente le leggi senza la minima paura. Livorno non era così, negli ultimi anni tra crisi e pandemia la situazione è andata peggiorando e i fenomeni illegali sono aumentati a dismisura. Ci sono negozi, bar, ristoranti che sono stati assaliti anche più di 10 volte nel giro di pochi anni...arrecando danni ingenti, che ricadono ovviamente sulle vittime e non i malviventi, che al 98% sono nulla tenenti".

"Ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni - dice ancora Simone -. Da anni sappiamo che le forze dell'ordine sono sottodimensionate per la nostra città e che la prevenzione attuale non è abbastanza. Bisogna aspettare che succeda qualcosa di ancora più grave per poter sistemare le cose? Bisogna arrivare veramente a difendersi da soli, con le nostre forze ? Magari a 64 anni come Claudio? Che dopo una vita di lavoro poteva dirci addio per due spiccioli. Soldi che magari servivano al malvivente per la dose di cui non può fare a meno".

"Non voglio puntare il dito contro nessuno - conclude -, ma non me ne starò zitto. Le cose devono cambiare, siamo stanchi. Le istituzioni non stiano ferme. Comunque Claudio sta bene, è la mia roccia".

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