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Cronaca La Scopaia

Impianto sportivo alla Scopaia, bagarre in consiglio sul 'Cubone'. Viviani: "Non si sposta". Le opposizioni: "Basta cementificare"

Discussione accesa dopo le firme portate dal comitato, il sindaco a tu per tu con il comitato "No Cubone". Sospeso il Consiglio

La realizzazione dell'impianto polisportivo alla Scopaia è stata al centro di un acceso confronto durante il consiglio comunale di ieri, martedì 9 maggio. Il cuore del dibattito è stata la petizione sottoscritta da 500 persone portata dal comitato 'No Cubone", contrario alla realizzazione dell'opera e che chiede il suo spostamento nell'area delle ex serre Labrogarden. Una richiesta, questa, categoricamente bocciata dall'amministrazione comunale, con momenti di tensione che hanno portato ad accese discussioni tra maggioranza e opposizioni (quasi tutti con la maglietta "No Cubone", ndr) e tra lo stesso sindaco e alcuni firmatari della petizione presenti in aula. "Quell'area non ha le caratteristiche di prossimità che ricerchiamo - le parole dell'assessorea i Lavori Pubblici, Silvia Viviani -. Noi confermiamo la scelta fatta che mira a riqualificare una parte del quartiere Scopaia". 

Scopaia, scontro tra maggioranza e opposizione sul 'Cubone'

La Viviani, incalzata dalle opposizioni, ha ribadito i motivi per i quali l'impianto verrà collocato in via San Marino come originariamente progettato: "La nostra idea è quella di offrire servizi su un'area pubblica e quest'ultima fa parte di un progetto più ampio di quartiere che si baserà sulla centralità di spazi verdi. Quello dove sorgerà l'impianto, al momento, è inaccessibile e pieno di rovi e deve essere riqualificato. Con la 'cittadella' valorizziamo lo sport e aumentiamo i servizi che saranno a disposizione dei cittadini. Le alternative proposte? Siamo sempre aperti al dialogo, ma l'impianto verrà creato dove è stato detto più volte. L'area ex Labrogarden tornerà 'verde', ma non si può pensare che tutto ciò che è incompiuto sia un pozzo dove buttare quello che non si vuole". 

"Il Comune continua a cementificare"

Decisamente contrarie, invece, le opposizioni. Per Stella Sorgente (M5s) "c'è la necessità di trovare una soluzione alternativa a via San Marino. Non si può continuare a cementificare le nostre aree verdi. Noi non siamo contro l'impianto, ma occorre sviluppare una progettualità partecipata con i cittadini della Scopaia che, al momento, non viene fatta. L'amministrazione deve ascoltare le richieste degli abitanti della zona che stanno chiedendo a gran voce un ripensamento su quanto già stabilito e invece ancora una volta questa amministrazione ha scelto un percorso non partecipativo". Dello stesso tenore anche le parole di Carlo Ghiozzi (Lega): "Il processo di cementificazione della giunta Salvetti va avanti senza quel percorso partecipativo che veniva tanto sventolato a inizio mandato. Il 'Cubone' è un pugno in un occhio in quell'area verde e i cittadini sono stati bravi a cercare una soluzione alternativa. Il sindaco si sieda al tavolo con loro e discuta sul futuro di questa questione". 

Costanza Vaccaro (Gruppo misto) ha chiamato direttamente in causa il sindaco: "La decisione presa è una scelta politica e così come accaduto per il nuovo ospedale state seguendo una filosofia che non ha ragione d'essere. Riqualificare non vuol dire cementificare come invece state facendo in buona parte della città". "Questa scelta - ha commentato Valentina Barale (Buongiorno Livorno) - non è stata fatta bel bene della cittadinanza. Serve davvero un progetto ecologista che ascolti davvero chi vive quelle zone tutti i giorni". "La città - l'intervento di Alessandro Perini (Fdi) è già piena di impianti sportivi, la maggior parte mal gestiti e che cadono a pezzi. Ora ne arriva un altro ma non ce n'è bisogno. I soldi ricevuti con il Pnrr andavano spesi per un recupero dell'impiantistica già presente". 

"La zona in via San Marino è trasandata, ora sorgerà un luogo che offrirà diversi servizi"

Sostegno alla scelta fatta dall'amministrazione, invece, è arrivato dai consiglieri di maggioranza Cinzia Simoni (Casa Livorno) e Paolo Fenzi (Pd): "Alla Scoapia, al momento, non c'è un'oasi naturale, ma una zona molto trasandata e piena di sterpaglie. Gli stessi ragazzi che abitano lì dicono che non hanno un luogo che offra loro servizi e con questo impianto ora li avranno. Non si tratta di un percorso di cementificazione, ma di un progetto di parco pubblico dove al suo interno ci sarà un impianto sportivo polivalente. La finalità di questo progetto è quella di offrire un modello di città '15 minuti', cosi come avviene in altre realtà all'estero, dove scuole, casa e servizi sono presenti in ogni quartiere e sono raggiungibili in massimo un quarto d'ora". 

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