Incendio all'Eni di Stagno, Rifiuti-Zero: "Livorno si liberi dell'incubo della raffineria"
L'intervento del coordinamento provinciale dopo l'esplosione e le fiamme divampate all'interno dello stabilimento
"Non basta rassicurare i cittadini dopo ogni esplosione o incidente, la raffineria è un incubo dal quale Livorno deve liberarsi, il governo deve finanziare bonifiche e riconversione pulita per mantenere e incrementare i posti di lavoro mettendo però in sicurezza per sempre la città". Così il coordinamento provinciale Rifiuti-Zero, che racchiude più di trenta tra associazioni e comitati, interviene a seguito dell'incendio di martedì 30 novembre scoppiato all'interno dello stabilimento di Stagno.
Un episodio drammatico, che per fortuna non ha causato feriti o vittime, sul quale dopo le analisi ambientali di Arpat proseguono gli approfondimenti da parte delle autorità competenti per capire le cause. E mentre i sindacati richiamano alla sicurezza e alla manutenzione degli impianti, saranno ora le indagini della procura, delegate ai vigili del fuoco e al nucleo operativo ecologico dei carabinieri, a cercare di chiarire ogni aspetto.
Il coordinamento: "La raffineria, una bomba ecologica e un rischio perenne di disastro ambientale di dimensioni terrificanti"
"L'ennesimo grave incidente - aggiungono dal coordinamento provinciale Rifiuti-Zero - all'interno della raffineria ha messo in pericolo ancora una volta la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini livornesi e colligiani". Il coordinamento fa riferimento poi proprio a quanto affermato dai sindacati, affermando che "ormai l'azienda petrolifera di Stato, controllata direttamente dal governo italiano, risparmia drasticamente sui costi di manutenzione e del personale sempre più precarizzato, esternalizzando e badando esclusivamente ai risultati finanziari. Addirittura i sindacalisti parlano di "strage evitata per miracolo".
Esplosione e incendio alla raffineria Eni di Stagno, l'intervento dei vigili del fuoco. VIDEO
E poi puntano il dito contro "quelle forze politiche e sindacali che ancora si intestardiscono nel sostenere scenari da incubo per il futuro della raffineria - spiegano - come la sua riconversione in mega-inceneritore di rifiuti mascherato da impianto di produzione di metanolo, progetto fortunatamente respinto nettamente dai sindaci e dai consigli comunali di Livorno e Collesalvetti".
"Ma non è sufficiente escludere, ci auguriamo per sempre, il folle progetto di affidare ad Eni lo smaltimento dei rifiuti di mezza Italia proprio a Livorno - proseguono -: è necessario che almeno una parte dell'immenso fiume di investimenti pubblici destinato alla cosiddetta 'green economy' finisca sul nostro territorio, per finanziare finalmente le bonifiche dei terreni della raffineria, vera e propria bomba ecologica, oltre alla realizzazione - concludono - di una riconversione davvero pulita dell'impianto, che liberi la nostra città dalla spada di damocle del rischio perenne di un disastro ambientale di proporzioni terrificanti".