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Cronaca

Insulti razzisti all'arbitro di basket 19enne, la Fip: "Niente da condividere con il nostro sport, invieremo tutto alla procura federale"

Tante le reazioni in seguito all'episodio avvenuto sabato scorso al termine della gara Under 14 tra Don Bosco e Poggibonsi. La società senese: "Attenderemo tutte le verifiche del caso"

Raffica di reazioni sdegnate e condanne unanimi da più parti per quanto accaduto sabato scorso al PalaMacchia dopo la gara di pallacanestro del campionato Under 14 Elite tra Don Bosco e Poggibonsi. Al termine della partita, infatti, l'arbitro Moustapha Ndiaye, 19 anni, di origine senegalese, è stato vittima di pesanti insulti razziali pronunciati "da un gruppo di 7-8 tra genitori, parenti e simpatizzanti della squadra di Poggibonsi", secondo quanto denunciato dal presidente del Comitato regionale arbitri Luigi Morante nella giornata di domenica scorsa, 2 aprile.

In attesa della decisione e degli eventuali provvedimenti del giudice sportivo, attesi nelle prossime ore, la Fip Toscana è intervenuta sulla questione condannando l'accaduto. "In quanto - hanno scritto dalla federazione - niente ha da condividere con il nostro sport essendo tra l'altro anche un'immagine fortemente negativa per la crescita umana e sportiva dei nostri ragazze e ragazzi. Dopo il provvedimento del giudice sportivo - hanno aggiunto - Fip Toscana trasferirà tutta la documentazione inerente il fatto alla Procura Federale. Fip Toscana è vicina all'arbitro e ragazzo Moustapha Ndiaye esempio da sempre di leale comportamento sportivo".

Il Poggibonsi Basket: "Solidarietà al ragazzo, ci battiamo da sempre contro ogni tipo di discriminazione"

Intanto anche la società del Poggibonsi Basket ha diffuso una nota prendendo le distanze dal brutto episodio. "Il presidente Nicola Pucci e tutta la società del Poggibonsi basket si dissociano dalla vicenda di cui da notizia il comunicato di Cia, tenendo a specificare quanto la società si batta da sempre contro discriminazioni di qualsiasi genere. Nel merito di quanto denunciato sul comunicato - sottolineano -, riteniamo opportuno attendere tutte le verifiche del caso mantenendo salda la fiducia nei genitori dei nostri ragazzi ed esprimendo piena solidarietà a Moustapha Ndiaye".

"Tutto questo è inaccettabile" ha invece detto il presidente del consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo. "Non possiamo rimanere indifferenti di fronte a episodi che rappresentano, prima di tutto, un pessimo esempio per i più giovani. Lo sport è inclusione, lealtà, condivisione e il razzismo, in ogni sua forma, deve rimanerne fuori. Spero che su questo episodio, così come su altri simili che purtroppo non smettono di verificarsi, arrivi una condanna unanime, ferma, senza se e senza ma. A Moustapha mando intanto il mio abbraccio e la mia solidarietà nella speranza che il comportamento sconsiderato di qualcuno non spenga in lui la voglia e la passione di continuare ad arbitrare e fare ciò che gli piace. La Toscana - ha concluso Mazzeo - è è sarà sempre terra accogliente di diritti e di libertà".

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