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Cronaca

Istituti comprensivi, una delegazione ricevuta dal sindaco: "Le nostre richieste non ascoltate"

Personale Ata e quattro docenti hanno incontrato Salvetti e anche la vice Camici: "L'amministrazione non vuole sentire le proposte e va avanti per la sua strada"

Gli istituti comprensivi di Livorno continuano a esprimere il proprio dissenso in vista dell'accorpamento in un'unica realtà amministrativa di tre gradi di scuole (dalla materna alla scuola media). Lo hanno fatto con una protesta davanti palazzo civico mentre si stava svolgendo un consiglio comunale e lo hanno ribadito anche dopo che una delegazione, composta da personale Ata e quattro docenti, è stata ricevuta dal sindaco Salvetti e dalla vice Camici: "L'amministrazione ha intenzione di proseguire con questa strada - si legge nel comunicato (a questo link il testo completo) - che ci è stata presentata come un obbligo di legge. Noi confermiamo le nostre perplessità visto che non ci sono state date risposte alle tante domande che abbiamo posto". 

protesta no comprensivi 3-2

Istituti comprensivi contro l'amministrazione comunale: "Non ascolta le proposte e punta al risparmio della spesa pubblica"

Le scuole esprimono tutto il loro disappunto per come si è concluso l'incontro con i vertici della giunta: "L'amministrazione, di concerto con l'Ufficio scolastico provinciale, non ascolta proposte alternative e insiste per adeguarsi a una tendenza nazionale che punta al risparmio della spesa pubblica, in questo caso a danno della qualità delle scuole del territorio. Inoltre non porta in dote neanche un'argomentazione sul fatto che l'attuazione dei comprensivi migliorerà la qualità dell'offerta didattica e amministrativa delle scuole. Sembra che l'amministrazione non abbia una visione programmatica sui comprensivi, ma che il percorso intrapreso è una semplice (e superficiale) adesione a un percorso consolidato nel paese da tanti anni". 

striscione comprensivi (18)-2

"Edilizia, offerta formativa e trasporti: perché non riceviamo risposte?"

Gli istituti contestano a Salvetti e Camici la mancata risposta su alcuni argomenti considerati chiave per il futuro della scuola: "Partiamo dall'edilizia scolastica: si fanno i comprensivi, ma gli edifici restano gli stessi e secondo la Camici dovranno passare almeno vent'anni per predisporre scuole adatte. L'offerta formativa? Ci sarà l'interruzione dei progetti portati avanti dalle singole scuole in risposta a esigenze specifiche del territorio e che non potranno più essere proposti a seguito della riorganizzazione. Infine i trasporti: non viene tenuto conto dei tradizionali flussi di alunni nel passaggio da un ordine all'altro. Questo costringerà molti bambini e ragazzi a frequentare scuole più lontane da casa o meno corrispondenti alle esigenze familiari". 

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