Istituti comprensivi, lettera di protesta a Comune e Regione: "Situazione critica del nostro sistema scolastico"
Prosegue anche la petizione su Change.org arrivata a oltre 500 firme: "Fermiamo questo processo"
Ancora una volta gli istituti comprensivi di Livorno hanno manifestato pubblicamente il loro dissenso contro l'ipotesi di un accorpamento. Lo hanno fatto in più occasioni con proteste e striscioni in varie zone della città. Questa volta hanno deciso di scrivere una lettera direttamente al Comune di Livorno, regione Toscana e uffici scolastici provinciali e regionali: "Abbiamo letto con piacere la notizia della richiesta di sospensione del progetto di fusione fra gli istituti superiori Cerboni e Foresi a Portoferraio avanzata dalla presidente della Conferenza zonale. Vi invitiamo, a tal riguardo, a prendere in considerazione la situazione critica del sistema scolastico livornese per decidere se non sia il caso di chiedere la sospensione anche del processo di riorganizzazione che riguarda le scuole di Livorno". A tal proposito il personale scolastico di Livorno ha lanciato anche una petizione su change.org e nel giro di appena una settimana ha raggiunto l'obiettivo di superare le 500 firme.
Gli istituti comprensivi scrivono a sincado e Giani: "Fermate tutto questo"
"Sono iniziate - si legge nella lettera (a questo link il testo completo) - le pratiche propedeutiche alle iscrizioni ai nuovi cicli scolastici ed in città alcune migliaia di famiglie si troveranno ad iscrivere i figli a scuole di cui ancora non si conosce l'identità. Riteniamo quindi far presente quelle che, come ribadito in più occasioni, sono le nostre perplessità riassunte in quattro punti: i comprensivi non sono equilibrati, taglio di alcuni servizi, dubbi sulla ricaduta sull'occupazione e mancanza di analisi delle strutture".
"Abbiamo segnalato più volte queste criticità all'amministrazione comunale, anche durante gli incontri avuti in presenza con il sindaco e la vicesindaca, ma le risposte che abbiamo ottenuto hanno fatto aumentare le nostre preoccupazioni che le scuole saranno lasciate sole a gestire un sistema che nasce squilibrato e che rischia di impoverire la città".
