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Venerdì, 29 Settembre 2023
Cronaca

Lavoratrice licenziata da Rea, la procura archivia il procedimento per furto. Usb: "Ora il reintegro immediato"

Renata era stata allontanata nel dicembre del 2022, poco prima di Natale e a 3 anni dalla pensione, a seguito di alcune testimonianza di presunte irregolarità nel conferimento dei rifiuti

È stato archiviato il procedimento penale per furto contro Renata, la lavoratrice Rea di Rosignano che poco prima del Natale scorso venne licenziata a poco più di 3 anni dalla pensione a seguito di una testimonianza nell'ambito della quale aveva fatto emergere delle irregolarità nello smaltimento dei rifiuti. Non solo, dopo un'attenta indagine - segnala il sindacato Usb - è stato appurato che non vi è stato nessun furto, e la stessa lavoratrice è stata ascoltata dagli inquirenti in merito a un'altra indagine, contro ignoti, avviata per quel che riguarda altre irregolarità nel conferimento dei rifiuti. 

Rea, licenziata prima di Natale. Ecco la petizione per chiedere il reintegro di Renata: "L'azienda revochi la decisione" 

"A questo punto - sottolinea il sindacato - ci aspetteremmo almeno un segnale da parte dell’azienda con il reintegro immediato di Renata. Ma purtroppo non sarà così. Probabilmente la dirigenza ormai vorrà arrivare fino alla sentenza esponendo, eventualmente, la società pubblica a costi aggiuntivi di risarcimento. Tanto in quel caso sarebbero soldi dei cittadini e non dei dirigenti. Ci aspetteremmo anche una convocazione e delle scuse da parte del sindaco di Cecina che era stato contattato e che non aveva neanche risposto alla richiesta di incontro della lavoratrice".

Tutto inizia da un incendio nel 2021 che devastò il capannone degli 'ingombranti'

I fatti - come racconta la stessa Usb - muovono i loro primi passi dal febbraio del 2021, ovvero quando un incendio devastò il capannone principale adibito al conferimento dei cosiddetti 'ingombranti' di proprietà della società Scapigliato a Cecina. "Da quel momento, per ovvi motivi di sicurezza, la società aveva messo in atto una nuova prassi nel controllo dei rifiuti 'imponendo' alla Rea un maggiore controllo sulla effettiva tipologia del materiale conferito per evitare al minimo la presenza di legno all’interno della struttura".

"I primi di luglio dello scorso anno, poi, arriva una segnalazione direttamente alla dirigenza della Rea circa modalità non conformi di smaltimento dei rifiuti all’interno della stazione ecologica di Cecina.  Renata, operatrice a tre anni dalla pensione e con problemi di salute, viene ascoltata e, con coraggio, fa emergere quello che tutti evidentemente sanno. Cioè - sottolinea il sindacato - che alcuni quadri aziendali chiedono ai dipendenti di far conferire sistematicamente materiali lignei all’interno dei cassoni degli ingombranti in barba a qualsiasi regolamento e buon senso".

Nel periodo di Natale la lavoratrice è stata prima sospesa e poi licenziata

"Dopo alcuni mesi, alla fine dell’indagine interna - prosegue il sindacato -, due quadri aziendali vengono sospesi e trasferiti dal proprio ufficio. In un paese normale Renata avrebbe ricevuto il plauso dell’azienda ma purtroppo non è andata così. Nei mesi successivi, le viene messo alle calcagna un ispettore privato, che paghiamo noi tutti attraverso le tasse, e viene seguita in ogni momento. I primi di dicembre arriva la sospensione cautelativa e subito dopo il licenziamento in tronco".

"Viene accusata - conclude il sindacato - addirittura di aver rubato del materiale dalla stazione ecologica e denunciata penalmente per furto. Da quel momento è partita una vera e propria campagna per denigrare Renata anche nei confronti dei propri colleghi e della cittadinanza utilizzando i più beceri strumenti che tanto vanno per la maggiore al giorno d’oggi per colpire i lavoratori. Renata era una 'ladra' e una fannullona che approfittava del suo ruolo per arricchirsi". Da qui poi l'esito del procedimento penale contro la lavoratrice e l'apertura di una nuova inchiesta contro ignoti.  

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