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Cronaca

Rsa Pascoli e Villa Serena, Usb denuncia: "Basta con le 'notti passive', i lavoratori siano pagati regolarmente"

Il settore cooperative sociali del sindacato interviene sui carichi di lavoro all'interno delle due strutture della città e apre lo stato di agitazione

"Lavoro notturno per 10 ore consecutive pagato 25 euro lordi, ovvero 2 euro netti all'ora". Il settore cooperative sociali del sindacato Usb Livorno interviene sulla questione dei carichi di lavoro all'interno delle Rsa Pascoli e Villa Serena. In particolare puntando il dito sulle modalità di impiego del personale nelle ore notturne. "Con il carovita alle stelle - spiega il sindacato - la cooperativa Di Vittorio insieme ai sindacati concertativi hanno deciso di reintrodurre le cosiddette 'notti passive' obbligatorie all'interno delle Rsa Pascoli e Villa Serena di Livorno". Cioè, spiega il sindacato, "lavorare la notte per 10 ore consecutive e venir pagati 25 euro lorde".

"Secondo questi signori - incalza il sindacato - non si tratta di lavoro. Devi stare all'interno della struttura sanitaria senza poterti assentare, devi dormire su una brandina all'interno dei reparti ma tutto ciò non viene considerato lavoro. Solo se vieni chiamato o chiamata per un'emergenza allora parte la retribuzione 'normale' e la copertura assicurativa. È follia pura. Ancora di più in una fase in cui le retribuzioni dovrebbero essere più alte per via dell'aumento dei costi". Una vicenda in merito alla quale Usb ha deciso di aprire lo stato di agitazione sindacale, invocando allo stesso tempo l'intervento sia del Comune che della prefettura.

Usb sul piede di guerra: "Si tratta di un sistema di sfruttamento selvaggio"

Il sindacato nella nota trasmessa in queste ore spiega che nei "bandi e nei capitolati del Comune non c'è scritto da nessuna parte come la cooperativa debba retribuire i propri dipendenti in questi casi. La verità - aggiungono - è che nel contratto nazionale firmato da Cgil, Cisl e Uil c'è un articolo scritto in maniera volutamente fumosa e interpretabile in cui si permette tutto ciò. La verità è che la stessa cooperativa cita un accordo in cui formalizza questo sistema di sfruttamento selvaggio. E si capisce come mai - evidenziano - queste organizzazioni si siano schierate contro il salario minimo in Italia".

Usb dunque "non ha intenzione di accettare questo metodo di retribuzione del lavoro. Se non si è a casa con i propri cari - aggiungono - se si è costretti a venire in struttura e rimanervi per 10 ore, allora bisogna essere pagati regolarmente.  Per questi motivi, oltre ad intraprendere un percorso di chiarimento e consulenza con il nostro studio legale, apriremo ufficialmente lo stato di agitazione sindacale chiedendo l'intervento del Comune di Livorno (come responsabile in solido essendo ente appaltante) e della prefettura". 

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