rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Addio a Liborio, il 'tuttofare' della Caritas. Il ricordo di suor Raffaella: "Ha sempre lottato e aiutato gli altri "

Scomparso a 57 anni l'uomo che dal 2006 era stato accolto dalla Caritas diventandone poi un punto di riferimento. Il cordoglio della suora per dieci anni alla guida della Fondazione: "Una persona generosa che ha affrontato la vita con grinta"

C'è suor Raffaella Spiezio tra le prime persone ad arrivare a casa di Liborio Panvini appena appresa la notizia dell'improvvisa morte del 57enne che dal 2006 era stato accolto nella grande famiglia della Caritas di Livorno. La religiosa, per un decennio alla guida della Fondazione, conosceva molto bene quell'uomo "generoso, disponibile, altruista, sempre pronto ad aituare gli altri più di quanto fosse a riceverne". Era stato Liborio il primo ad accoglierla quando, nel dicembre del 2010, suor Raffaella arrivò nella vecchia sede di via Torretta. "È stato una persona importante nella mia vita - racconta - e nella vita di molti altri. Aveva un male incurabile, ma il suo spirito combattivo lo portava a minimizzare anche questo. Tutti noi eravamo in qualche modo preparati, tuttavia non ci aspettavamo che andasse via così". 

"È triste sapere che sia morto da solo - continua suor Raffaella -, ma solo lo era soltanto in quel momento perché il suo percorso, lungo e complesso, lo aveva portato a vivere di relazioni e le persone che adesso soffrono la sua scomparsa ne sono la testimonianza. La Caritas era la sua casa, intesa appunto come insieme di relazioni e non soltanto come mura. Però sognava anche una casa 'vera' e un lavoro, ma quando ottenne finalmente un alloggio popolare ci mise un po' a trasferirsi. D'altronde viveva per la Caritas, per le persone che avevano bisogno di aiuto. Solo quando prese la televisione capii che era arrivato il momento di lasciare la nostra struttura. Ma dalla Caritas non se ne era mai andato, era la sua famiglia".

La vita aveva messo Liborio davanti a mille difficoltà, ma lui non si era mai arreso. "Pensava di farcela sempre - ricorda infine la suora -, anche quando lo vedevo stanco e gli chiedevo di riposare non c'era verso di fargli cambiare idea. Dovevi costringerlo perché si prendesse cura di sé e non soltanto degli altri. Affrontava la vita con grinta e coraggio, ha sempre lottato senza arrendersi e lavorato per gli altri". "Alla Caritas faceva di tutto - ricorda infine suor Raffaella -, dal custode all'idraulico, dal muratore al magazziniere, dalla raccolta pacchi alla distribuzione dei pasti fino alle pulizie. Alcune volte è stato ospite da noi, a Quercianella, e anche là si è sempre dato da fare. Era una persona attenta ai bisogni degli altri, che ascoltava. Si ricordava di tutto. Noi, ci ricorderemo di lui". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Addio a Liborio, il 'tuttofare' della Caritas. Il ricordo di suor Raffaella: "Ha sempre lottato e aiutato gli altri "

LivornoToday è in caricamento