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Cronaca

Presunto stupro, Lucarelli e Apolloni verso il rito abbreviato. La difesa punta su una consulenza medico-legale sulle condizioni della ragazza

Nella giornata di ieri martedì 13 giugno si è svolta l'udienza preliminare che vede coinvolti i due giocatori del Livorno e altri tre amici

La difesa dei calciatori 23enni Mattia Lucarelli, figlio dell'ex attaccante del Livorno Cristiano, e Federico Apolloni e di altri tre loro amici, tutti accusati di violenza sessuale nei confronti di una 22enne studentessa americana che sarebbero avvenuti nella notte tra il 26 e il 27 marzo dell'anno scorso in un appartamento a Milano, punta su una consulenza medico legale e tossicologica, finalizzata a dimostrare in sostanza che la ragazza "non era in uno stato di alterazione" tale da "non poter esprimere il consenso".

Violenza sessuale, chiesto il rinvio a giudizio per Mattia Lucarelli e Federico Apolloni

I legali dei due giocatori Lucarelli e Apolloni, gli avvocati Leonardo Cammarata e Francesca Nobili, e degli altri tre indagati - come riportato online da Il Telegrafo e anticipato da IlTirreno -, infatti, hanno chiesto ieri martedì 13 giugno davanti al gup di Milano Roberto Crepaldi, di essere giudicati con rito abbreviato, ma condizionato all'acquisizione agli atti di una consulenza firmata da esperti, tra cui un tossicologo, sulle condizioni della giovane e sulla tempistica di quanto accaduto, anche in relazione ai video girati coi telefoni dai ragazzi quella notte. Filmati rintracciati e sequestrati nell'inchiesta della Squadra mobile di Milano, coordinata dall'aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo.

Arresti domiciliari per violenza sessuale, il ricorso di Apolloni e Lucarelli al Riesame. La difesa: "Stato di alterazione della ragazza è da provare" 

La consulenza sarà depositata dai difensori nelle prossime settimane e poi il giudice, il 26 settembre, dovrà decidere se ammettere l'acquisizione agli atti di quella relazione. Lucarelli e Apolloni, che hanno sempre respinto le accuse, il 20 gennaio scorso sono stati posti ai domiciliari. Misura revocata circa tre settimane dopo dal Tribunale del Riesame, che ha disposto per loro due l'obbligo di dimora a Livorno, con prescrizione di non uscire di casa dalle 20 alle 8. Nessuno degli indagati era presente in aula, mentre la giovane americana si è costituita parte civile attraverso l'avvocato Gaia Inverardi. 

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