Magna Clousers, Usb denuncia: "Avviata procedura di licenziamento per 40 lavoratori"
Il sindacato in difesa degli operai: "L'azienda non aveva mai parlato di esuberi. Questa decisione deve essere ritirata immediatamente"
Si tinge di nero il futuro di 40 lavoratori della Magna Clousers di Guasticce, azienda operativa nel settore dell'automotive e specializzata soprattutto in serrature per auto. Secondo quanto riportato dall'Unione sindacale di base, l'azienda nei loro confronti ha "avviato la procedura di licenziamento collettivo". Un fulmine a ciel sereno visto che a marzo la Regione, al termine di un incontro con le amministrazioni comunali di Livorno, Collesalvetti e con le rappresentanze sindacali aveva annunciato "ottimismo per il futuro".
"La decisione della multinazionale - sottolinea Usb - arriva dopo il rinnovo della cassa integrazione e l'accordo sulle politiche attive fatto con il Ministero. In quella sede la dirigenza non aveva mai parlato di esuberi. Una scelta quindi non condivisa né con le istituzioni né tanto meno anticipata alle organizzazioni sindacali".
"La Magna Clousers ritiri le procedure di licenziamento"
Il sindacato chiede quindi che l'azienda torni immediatamente sui suoi passi: "Nello stabilimento di Guasticce negli ultimi anni la multinazionale ha usufruito di ammortizzatori sociali, ha richiesto incremento degli straordinari con il ventesimo turno, ha assunto e ha usato contratti a termine ai quali oltretutto non veniva applicato neanche il contratto di secondo livello creando così una disparità salariale nello stabilimento. Quanto deciso quindi va subito ritirato riprendendo subito il confronto con le istituzioni e le organizzazioni sindacali per tornare a discutere di un piano industriale e di investimenti che salvaguardino l'occupazione".
"Siamo pronti a mobilitarci"
Usb poi annuncia quali sono le azioni che intraprenderà qualora i licenziamenti fossero confermati: "Abbiamo già fatto richiesta di assemblea di tutto il sito per il 26 aprile: in quell'occasione decideremo, insieme ai lavoratori e alle lavoratrici, le iniziative di mobilitazione da mettere in campo. Siamo pronti ad aprire una vertenza permanente fino a quando l'azienda non ritirerà i licenziamenti. Il settore dell'auto e della componentistica vanno difesi anche attraverso investimenti importanti e un intervento e un controllo da parte dello Stato".
