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Cronaca

Da venditore ambulante a campione di pugilato, ecco "Mi chiamo Mouhamed Alì"

Il libro di Rita Coruzzi, che ha come protagonista l'ex pugile, svelato nella sala del consiglio provinciale

Un passato da venditore ambulante clandestino, prima di trovare il riscatto nello sport e, in particolare, nel pugilato. Questa la parabola di Mouhamed Alì Ndiaye, laureatosi campione d'Europa dei pesi medi nel 2011. Una storia raccontata nel libro "Mi chiamo Mouhamed Alì" dalla giovane scrittrice Rita Coruzzi, con il testo presentato nella sala del consiglio provinciale nella giornata di giovedì 3 ottobre. All'evento presenti rappresentanti del Comune e della Provincia di Livorno, oltre al console del Senegal Andrea Ermini e al presidente della comunità senegalese Modou Ngome Serigne.

La storia

Mouhamed Alì, nato e cresciuto in Senegal da un ex campione di pugilato, è approdato in Italia all'età di 21 anni, guadagnandosi da vivere come venditore ambulante sulle spiagge della Toscana. Nel belpaese Mouhamed inizia ad allenarsi e, a bordo di un treno, incontra Federica, colei che diventerà poi sua moglie e madre dei suoi tre figli. La sua vita, nel giro di pochi mesi, cambia radicalmente, conquistando nel 2004 il titolo di campione italiano. Dal 2005 diventa un pugile professionista e, tra il 2006 e il 2007, vince tre titoli IBF nei pesi medi, prima della grande vittoria del 2011.

Successi affiancati da quelli ottenuti al di fuori del ring, con Mouhamed Alì nominato ambasciatore di buona volontà per i disabili dell'Africa dell'ovest. Un impegno sociale che l'ex pugile coltiva quotidianamente come operatore della Croce Rossa Italiana di Pisa e Vigile del Fuoco volontario, occupandosi inoltre di portare mezzi di trasportati non più utilizzati in Italia nel suo paese d'origine. Insomma, una storia degna di essere raccontata.
 

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