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Cronaca

Sequestro da 11 milioni di euro a Michelangelo Fedele, nel mirino più di 60 tra case e terreni e un conto in Liechtenstein

L'uomo, ritenuto "socialmente pericoloso", nel corso degli anni ha riportato condanne per porto abusivo e detenzione illegale di armi, sequestro di persona, estorsione, ricettazione e lesioni personali

La guardia di finanza di Firenze, con i colleghi di Livorno, su richista della Procura, ha sequestrato beni per un valore di 11 milioni di euro riconducibili a Michelangelo Fedele, originario di Rizziconi (Reggio Calabria), e radicato dagli anni '70 a Castagneto Carducci, ritenuto "socialmente pericoloso". L'uomo, come sottolineato dalle fiamme gialle, è gravato addirittura dal 1967 da plurime denunce e condanne per vari reati, tra i quali più episodi di usura, falsificazione di monete, ricettazione, estorsione, lesioni personali, sequestro di persona e violenza privata, detenzione e porto abusivo d'armi.

Nel 2021 un'indagine condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria aveva dato esecuzione a un provvedimento del gip con cui era stato disposto il sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie, anche per equivalente, fino alla concorrenza di circa 5 milioni e mezzo di euro, in gran parte detenuti all'estero. Nella circostanza erano stati contestati i reati di riciclaggio transnazionale di proventi illeciti nonché il ricorso fraudolento alla procedura di rientro agevolato di capitali dall'estero, nota quale Voluntary Disclosure.

In relazione alle evidenze delle attività investigative, la Procura ha delegato il Gico di Firenze a svolgere apposita indagine di natura economico-patrimoniale ai sensi del "Codice Antimafia" finalizzata all'applicazione di misure di prevenzione patrimoniale, misure applicabili anche nei confronti di soggetti che per la condotta e il tenore di vita debba ritenersi, sulla base di elementi di fatto, che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose. 

Sul punto, una volta documentata la pericolosità sociale, l'analisi economica ha consentito di ricostruire il patrimonio direttamente e indirettamente nella disponibilità del soggetto, accumulato in decenni di attività, il cui valore risulterebbe sproporzionato rispetto alla capacità reddituale manifestata.

Su queste basi la sezione misure di prevenzione del tribunale di Firenze ha decretato il sequestro, finalizzato alla confisca, di 66 unità immobiliari (tra abitazioni, terreni, fondi commerciali) ubicate tutte in provincia di Livorno tra Cecina, Bibbona, Castagneto Carducci, Piombino, Suvereto, Rosignano Marittimo e San Vincenzo, per un valore complessivo pari a 6.130.000 euro, oltre a disponibilità finanziarie in Liechtenstein del valore di 5.353.840 euro, per un importo complessivo superiore a 11 milioni di euro. 
 

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