La tensione non si placa. A tre giorni di distanza dalla tragica morte del 29enne Denny Magina, precipitato dal quarto piano di uno stabile e poi deceduto in ospedale, il clima in via Giordano Bruno resta infuocato. Dopo la serata di martedì, quando un incendio ha devastato due mezzi parcheggiati all'interno del cortile del civico 8, in queste ore un nuovo episodio ha movimentato la notte della Guglia. Lo scoppio di una bomba carta vicino a un giardinetto infatti è stato avvertito in tutto il quartiere e ha fatto arrivare sul posto un imponente dispiegamento di forze dell'ordine tra polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia municipale. I residenti della zona ormai non ce la fanno più, sono esasperati e stanchi di un clima di degrado, spaccio e occupazioni abusive che da tempo invade via Giordano Bruno e le zone limitrofe.

Via Giordano Bruno, si indaga sulla morte del 29enne caduto dal quarto piano. Gli amici: "Verità e giustizia per Denny Magina"

L'episodio si è verificato poco prima delle 22, quando un gruppo di residenti sotto forma di presidio, pacificamente, era in strada per tenere alta l'attenzione su un quartiere che, dopo quanto accaduto, ha paura. Il dito è puntato contro gli spacciatori di origine tunisina che frequentano gli immobili, e dopo la visita del sindaco Luca Salvetti, nella mattinata di mercoledì 24 agosto, ora i residenti vogliono parlare direttamente con il questore per denunciare il clima che si respira e per chiedergli di intervenire quanto prima. "O mandate via gli spacciatori che ci sono qui - hanno detto alle forze dell'ordine -, o faremo pulizia per conto nostro, ovvero giustizia da soli". Le forze dell'ordine hanno cercato di parlare con i cittadini, hanno provato a calmarli, però il clima rimane davvero teso. Nella mente restano gli atti di queste ore che destano non poca preoccupazione, stasera la bomba carta, ieri l'incendio nel cortile. Domani chissà che cosa potrà ancora succedere.