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Cronaca Bastia / Via Giordano Bruno, 8

Via Giordano Bruno, cena sociale in strada per vincere la paura: “Riprendiamoci il nostro quartiere”

Ieri sera gli abitanti della zona hanno organizzato un momento di socialità nel cuore del quartiere dove, da giorni, la tensione è altissima: "I nostri figli devono essere liberi di giocare, non possono crescere nel degrado e tra gli spacciatori"

Sono scesi in strada per la terza sera di fila, dando vita a una cena sociale partecipata. Per vincere la paura, perché solo vivendolo, dicono i residenti, questo quartiere potrà ripulirsi dal degrado. Che, da tempo, è teatro di spaccio, prostituzione, delinquenza. E morte. L'ultima, in circostanze ancora da chiarire, è quello del 29enne Denny Magina, deceduto dopo essere precipitato dal quarto piano di un'abitazione al civico 8 di via Giordano Bruno. È da allora, ovvero dalla notte tra domenica e lunedì22 agosto, che alla Guglia la tensione è salita altissima, con una serie di episodi ritenuti "intimidatori" proprio nei confronti di chi ha deciso di ribellarsi e riprendersi i propri spazi. 

Via Giordano Bruno, sale la tensione. I residenti: "L'incendio? Qualcuno ha visto chi è stato, non vorremmo fosse solo l'inizio"

Martedì sera l'atto incendiario al camper abbandonato nel cortile dove è morto Magina, mercoledì 24 agosto la bomba carta lanciata a pochi metri di distanza da un gruppo di persone che si era ritrovato nella piazzetta antistante il parco. "Sono palesemente degli avvertimenti - dice una signora che abita in via Garibaldi all'incrocio con via Giordano Bruno -. È l'ora di finirla, bisogna iniziare a buttare fuori tutti gli abusivi, tunisini o italiani che siano, e gli spacciatori che qui fanno i loro comodi. Lo vedete il cancello del parco? Chiude alle 18, ma accanto hanno fatto dei buchi e continuano a passarci per spacciare in tranquillità". "Fino a pochi anni fa vivevamo serenamente - racconta Tiziana Giusti - adesso si è venuta a creare una situazione insostenibile. Io sono anziana, per portare fuori i cani scendo con la mia amica ma c'è sempre la paura di rimanere coinvolti in qualche situazione pericolosa. E poi ci sono i bambini costretti a crescere in mezzo all'odio anziché all'amore".

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"L'unica maniera per spazzare il degrado è vivere il quartiere"

In via Giordano Bruno, senza bandiere né banchetti come richiesto dai residenti, ci sono alcuni rappresentanti della Lega (Carlo Ghiozzi, Giulia Pacciardi, Alessandro Perini e l'onorevole Manfredi Potenti), ma come chiarisce uno striscione (nella foto, ndr) la politica, in periodo di campagna elettorale, non è gradita. Piuttosto, a dover fare qualcosa, sono le istituzioni, per quanto fondamentali restino le iniziative dei cittadini. "Questa è la terza sera che scendiamo in strada per far vedere che non abbiamo paura - dice Line, residente in via Giordano Bruno e rappresentante di Asia Usb -. Abbiamo chiesto aiuto a tutta la città, abbiamo il diritto di vivere il nostro quartiere e i bambini quello di giocare liberamente nei cortili. Quanto successo, e non solo al povero Denny, non deve accadere più: basta degrado, basta abbandono dei quartieri popolari. Ormai siamo diventati un ghetto, questa storia deve finire. La scorsa sera hanno dato fuoco alle auto subito dopo che avevamo terminato la veglia, ieri (mercoledì, ndr) ci hanno tirato una bomba carte: stasera abbiamo chiesto l'aiuto di tutti e siamo contenti che siano venuti".

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"Ormai da diversi anni cerchiamo di proporre attività del quartiere ma la paura ha sempre sopraffatto la maggior parte delle persone - continua Line -. Purtroppo con quello che è successo è come se fosse scattato qualcosa: la gente ha incominciato a ribellarsi e a capire che non si può vivere così. Qui negli anni ne abbiamo viste di tutti i colori, ci siamo stufati". "La situazione è quella che potete vedere - conclude e sicuramente non si risolve dall'oggi al domani, però serve l'aiuto di tutti, delle istituzioni e di noi che ci mettiamo la faccia e continuiamo a venire tutti i giorni. L'unica maniera per riuscire a spazzare via il degrado da questo quartiere è riviverlo, facendo attività, ritrovi, iniziative. Ovviamente con l'aiuto di tutti perché da soli non ce la possiamo fare".

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