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Cronaca

Morte al rave in ex Trw, Bottai (Partito Comunista): "Sciacallaggio politico indegno"

Il segretario replica alle accuse del centrodestra a Salvetti: "Nessuna affinità politica con la maggioranza, ma serve onestà intellettuale"

Continuano le polemiche politiche attorno alla tragedia avvenuta nei capannoni dell'ex Trw, dove una 30enne pisana, Moira Piermarini, è stata ritrovata priva di vita al termine del rave party del ponte di Ognissanti. Dopo l'intervento della capogruppo M5s Stella Sorgente, anche il Partito Comunista, per voce del suo segretario Lenny Bottai, ha voluto replicare al duro attacco operato da Fratelli d'Italia e Lega nei confronti del sindaco Luca Salvetti, accusato di non aver attuato le dovute misure di sicurezza per impedire lo svolgimento della festa abusiva.

lenny bottai (4)-2Bottai: "Sciacallaggio indegno: necessario interrogarsi sul modello di società"

"La droga - ha dichiarato Bottai - è argomento complesso da affrontare, ma importante nella gestione culturale soprattutto della società. Una forza politica ha il compito di interrogarsi su cosa crea l'esigenza da parte dei giovani di trovare una fuga, una realtà sintetica, falsa, fatta di emozioni fasulle. Utilizzare la tragedia della Trw per fare sciacallaggio politico è indegno. Lungi da me avere affinità con la maggioranza, tuttavia l'onestà intellettuale non mi manca: chi ha un po' di sale nella zucca capisce in cinque minuti che non è il sindaco che controlla certi fenomeni. La Lega - ha proseguito - fa leva sui sentimenti dei genitori, facendo credere a questi che se governasse certi fatti non accadrebbero più. Accadono invece purtroppo in ogni parte del paese, che amministri la destra o la cosiddetta sinistra. Il sindaco non fa le leggi, non compie o dirige azioni di polizia, e probabilmente nemmeno le leggi e le azioni di polizia sono l'unico strumento necessario".

Il segretario del Partito Comunista ha poi continuato: "Nessuno si interroga mai infatti su quanta colpa ha invece questo modello di società sugli orizzonti e sulla frustrazione che porta talvolta i giovani a ricercare sensazioni diverse nella vita da quelle reali. Quando il modello imperante esalta il più furbo, il più ricco e non concede nessuna ambizione, nessun diritto, nessun futuro onesto se non a pochi privilegiati, il risultato non può che essere questo: un cortocircuito. Il destino beffardo vuole poi che questi eventi si realizzino come è accaduto dentro gli scheletri di quelle che sono state un tempo fabbriche che davano speranza e stabilità a intere generazioni, magari le stesse che ci finiscono o i loro figli, ed oggi sono abbandonati nel precariato o nello sfruttamento in una realtà dalla quale si cerca di fuggire per un sabato sera. Non mi pare di vedere nessuna forza politica occuparsi seriamente del tema sporcandosi le mani".

"Se proprio vogliamo occuparci del fenomeno droga - ha concluso Bottai - facciamolo quindi con un'iniziativa che coinvolga i giovani, partendo da presupposti di chi conosce la strada e non solamente gli uffici e i consigli comunali. Sviluppando progetti di accessibilità anche allo sport, antidoto che conosco bene con chi tutti si riempiono la bocca ma senza investire un euro. Facciamolo ricordando che la droga è da sempre il primo alleato del capitale, perché muove grandi interessi in alto, disperde energie e annulla le coscienze in basso dando talvolta anche proiezione di arrivare con il facile business che promette in un mondo dove il lavoro è per alcune classi solo un sogno. Dire questo è combatterla, farlo veramente, radicalmente, mettendo e mettendosi in discussione come società. Nel rispetto dei ragazzi e dei genitori ingannati continuamente da sciacalli a caccia di voti".

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