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Cronaca

Tunisino annegato nei fossi, il sindacato di polizia Sulpl: "No alle speculazioni, sì alla bodycam"

La segreteria esprime in una nota "solidarietà ai colleghi" e condanna la ricerca di "un capro espiatorio per seminare e coltivare il dubbio e l'odio"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LivornoToday

Riceviamo e pubblichiamo integralmente un comunicato stampa a firma della segreteria del Sindacato unitario lavoratori polizia locale (Sulpl) in merito ai fatti avvenuti nella notte tra sabato e domenica a Livorno che hanno portato alla morte di un giovane all'altezza di piazza della Repubblica

ll Sulpl di Livorno (Sindacato unitario lavoratori delle polizie locali) esprime la massima solidarietà ai colleghi della polizia di stato e delle altre forze di polizia oggetto di una campagna di strumentalizzazione di fatti di cronaca e volta alla delegittimazione dei ruoli istituzionali delle forze di polizia. Il tragico evento di cronaca, avvenuto la notte tra sabato e domenica 25 aprile 2021, con conseguente morte di un giovane che, per quanto si è potuto apprendere dai mass media, si è dato alla fuga per eludere un controllo di polizia, finendo in un fosso di Livorno e morendo annegato è certamente un fatto che dispiace ma ingiustificato appare invece l’eventuale atteggiamento di cercare di trasformare tale disgrazia in un capro espiatorio per seminare e coltivare il dubbio e l’odio contro gli uomini e donne in divisa di ogni istituzione preposta, quali tutori dell’ordine, e che ogni giorno, con sacrifici personali e a volte anche pochi strumenti a disposizione, si prodigano affinché sia garantito il nostro quieto vivere.

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Pertanto, proprio per evitare che vi possano essere ulteriori e possibili futuri tentativi di strumentalizzazione di eventi che, proprio perché tragici, questi non devono essere più oggetto di possibili speculazioni o delegittimazione a discapito delle forze di polizia. La giustizia e i processi si fanno nelle aule di tribunale e non attraverso tentativi di trasformazione di una tragica vicenda in un processo mediatico e/o da piazza. Un episodio simile accadde anche alcuni anni fa, una persona nel fuggire si gettò volontariamente nel fosso e nuotando riuscì a fuggire. Tali eventuali 'vili' tentativi di trasformazione di disgrazie in processi mediatici, non fanno altro che rafforzare il nostro convincimento (e pensiamo di poter dire che ciò sia anche il convincimento della stragrande maggioranza dei nostri concittadini...) che sia sempre più necessario e auspicabile che tutte le forze e corpi di polizia, sia ad ordinamento statale che locale, siano dotate di ogni possibile legittimo strumento e tecnologia atta a garantire un sempre maggiore esercizio ed assicurazione del rispetto delle regole e delle leggi nonché ad assicurare sempre di più "la vera verità" dei fatti e delle quali una qualsiasi democratica civiltà non può fare a meno. Non da meno la nostra!

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È per questo che come maggiore sindacato nazionale delle polizie locali da anni invochiamo, quale dotazione personale degli operatori di polizia, oltre le dotazioni di difesa personale o di reparto, anche le 'Bodycam', telecamere a bordo delle auto di servizio in modo da poter così riprendere eventuali inseguimenti e/o attività di polizia durante inseguimenti, posti di blocco o altre attività oltre ad una maggiore e costante implementazione di sistemi di videosorveglianza cittadina condivisi tra le varie forze e corpi di polizia. In tale modo, dotando già da subito gli operatori di polizia di 'BodyCam', direttamente e/o indirettamente e anche attraverso altri possibili strumenti che la tecnologia mette a disposizione, vi potrà essere una sempre maggiore certezza della verità nonché assicurazione della presenza degli operatori al fianco dei cittadini onesti in modo tale che questa presenza sia sempre più sentita ed efficace. Uniti contro ogni tipo di comportamento illegittimo e/o criminale e che mina la nostra democrazia e quieto vivere.

La verità non si ricerca attraverso la strumentalizzazione di tragedie quale mero tentativo di discredito dell’operato delle forze di polizia ma, unendosi al grido di altre organizzazioni sindacali di polizia, "se qualcuno sa qualcosa, se conosce chi o ha direttamente assistito ai tragici fatti, ha il dovere morale e civico di presentarsi alle autorità e denunciare i fatti in rispetto a quella verità che qualcuno, forse, invece vorrebbe offuscare e/o gettarvi sopra delle ombre per chissà poi quale secondo scopo...". Nessuno si illuda o speri di poter avere "un maggior campo libero" per eventuali attività illegali! Per quanto ci riguarda, assieme agli altri operatori di polizia, arma dei carabinieri e guardia di finanza, noi saremo sempre più operosi e presenti perché lo dobbiamo ai cittadini onesti e rispettosi delle regole e delle leggi.

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