rotate-mobile
Cronaca Magenta-Origine / Viale Guglielmo Marconi

"Morto in strada per pochi spiccioli, ritmi intollerabili", la rabbia dei sindacati e del sindaco per la tragica scomparsa del rider 31enne

William De Rose aveva 31 anni e stava effettuando consegne per Deliveroo. Salvetti: "Questo mondo lavorativo ancora non è capace di darsi delle regole"

Sgomento, rabbia e tanto dolore. Sono questi i sentimenti che amici e conoscenti stanno provando per la scomparsa di William De Rose, il rider Deliveroo morto ieri pomeriggio, venerdì 25 merzo, in un incidente stradale mentre stava effettuando una consegna. Moltissimi i messaggi di cordoglio sui social per ricordare "l'amico che tutti vorremmo avere", "il mio rider di fiducia" e "un compagno leale e sempre pronto ad aiutare". Anche Usb e Cgil si uniscono al dolore di una città intera sottolineando tuttavia come sia inaccettabile "morire sul lavoro per pochi spiccioli" e chiedono "più sicurezza per questa categoria di lavoratori". 

Le istituzioni si stringono attorno alla famiglia di William. Il presidente del consiglio regionale Mazzeo ha voluto rimarcare come "non si possa morire mentre si lavora" mentre il sindaco Salvetti dà risalto al fatto che "siamo davanti a un mondo lavorativo incapace di darsi delle regole". 

Rider morto a Livorno, il duro attacco del sindaco: "Mondo senza regole né coscienza"

Salvetti, nel porgere le più sentite condoglianze alla famiglia, sottolinea come il mondo del delivery sia ancora privo di regole e che serva al più presto un incontro con i sindacati: "Al di là del richiamo alla fatalità e al di là della ricostruzione che sarà fatta sulla dinamica dell’incidente, con cause e responsabilità, qui siamo di fronte ad un mondo senza regole e senza coscienza, un mondo lavorativo che è frutto dell’evoluzione del mercato che non ha saputo ancora darsi delle regole e porta chi opera sulle strade a non avere tutele e ha dover sopportare ritmi intollerabili  per raggiungere livelli di reddito mai neanche accettabili". 
"Le istituzioni - conclude il sindaco -, con i sindacati e le imprese che fanno delivery hanno l’obbligo di fermarsi a riflettere e poi agire per cambiare uno scenario insopportabile, uno scenario che è facilmente constatabile stando fuori nel fine settimana e osservando gli episodi che in poche ore si verificano per le strade di Livorno come in tutte le altre città italiane". 

Usb: "Un'altra morte sul lavoro, rabbia indescrivibile"

Dure parole anche da parte di Usb: "Un lavoratore di trent'anni è morto in strada per pochi spiccioli, rincorrendo consegne su consegne. Questa volta è toccato ad un rider di Deliveroo. Non abbiamo parole per descrivere la rabbia che stiamo provando. Che la terra ti sia lieve caro ragazzo". 

morto viale marconi1-2-2

Cgil: "Una ferita per tutta al città"

La Cgil, da tempo, sta chiedendo maggiori tutele per questa categoria di lavoratori: "Apprendiamo con sconcerto e dolore la notizia di un'ennesima morte sul lavoro. A pagare con la vita questa volta è stato un rider 31enne, morto a seguito di un incidente stradale in viale Marconi. L'auspicio è che le autorità preposte facciano al più presto chiarezza sulla dinamica dei fatti. Al Comune di Livorno chiediamo l'apertura di un tavolo per confrontarci sulle misure eventualmente applicabili al fine di migliorare la sicurezza dei rider all'interno del traffico cittadino. Da tempo a livello nazionale ci stiamo battendo in prima fila per garantire a questi lavoratori maggiori tutele e maggiore sicurezza ma si può e si deve fare di più: questo particolare modello produttivo deve davvero iniziare a mettere al centro di tutto la persona e la sua incolumità". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Morto in strada per pochi spiccioli, ritmi intollerabili", la rabbia dei sindacati e del sindaco per la tragica scomparsa del rider 31enne

LivornoToday è in caricamento