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Cronaca

Addio a Roberto Camici, antifascista e grande tifoso del Livorno

Al nonno Mario, morto in seguito alle torture della polizia segreta di regime, è intitolato il gozzo dell'Ovosodo. Il ricordo degli amici: "Un fratello generoso"

Fino alla fine non aveva rinunciato agli amici, al bar sotto il grattacielo di piazza Roma o in piazza Mazzini, al suo amato Livorno. E a dichiararsi orgogliosamente antifascista, come il nonno Mario, morto in seguito alle torture della polizia segreta di regime (a lui è intitolato il gozzo dell'Ovosodo), e come il padre Sauro, che emigrò in seguito ad alcuni regolamenti di conti post guerra nell'allora Cecoslovacchia. Qui era nato Roberto Camici, "livornese" di Borgo classe 1966, che nella notte di domenica 7 aprile si è spento a 53 anni lasciando sgomenti parenti e tutti coloro che gli volevano un gran bene.

Il ricordo di Roberto Camici: "Orgogliosamente antifascista come babbo e nonno"

Innamorato della sua città, Roberto era cresciuto e vissuto in Borgo dove tutti lo conoscevano. "Era un grandissimo lottatore antifascista come suo padre e suo nonno - racconta Fabio -, ho perso un fratello. Un ragazzo generoso che non ha mai fatto del male a nessuno, sempre pronto ad aiutare gli altri indipendentemente dalle disponibilità economiche". Per una vita aveva lavorato in porto, alla LTM, mettendo insieme 37 anni di "bollini". "Amava la sua città, il suo Livorno - dice ancora Fabio - ed era orgoglioso della sua famiglia antifascista. Con Roberto si poteva anche litigare, ma il giorno dopo eravamo di nuovo insieme, più amici di prima".

"Era una persona con cui si parlava volentieri - dice Massimo su Facebook - e soprattutto un vero livornese che amava la sua città". "Siamo cresciuti insieme in Borgo, per la strada - aggiunge Antonio -, ai tempi in cui le amicizie erano vere. Dopo che mi sono trasferito a Cecina ci vedevamo meno, ma ogni volta erano grandi abbracci e momenti di condivisione unici a ricordare la nostra gioventù". Alla famiglia di Roberto giungano sentite anche le condoglianze della redazione di LivornoToday.

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