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Cronaca

La Bodeguita perde la sua anima, addio a Giovanni Puccini: "Ciao compagno, con te se ne va la parte migliore della nostra gioventù"

Comunista, ex portuale, conosciuto e stimato ristoratore della Venezia con una grande passione per la musica, aveva 65 anni. Il cordoglio degli amici che insieme a lui erano cresciuti nella sezione Lorenzini del PCI sul viale della Libertà

Si è arreso dopo venti giorni alle conseguenze di un malore che gli aveva causato un arresto cardiaco la sera del 4 marzo scorso mentre si trovava nel suo locale La Bodeguita, in Venezia. E ieri mattina, dopo una settimana in cui il quadro clinico si era irrimediabilmente complicato fino a divenire irreversibile, Giovanni Puccini si è spento lasciando nello sconforto la moglie Silvia Biondi, i figli, la famiglia, gli amici di sempre e moltissime persone che lo conoscevano. Prima di andarsene l'ultimo generoso gesto di una vita piena di valori e ideali: la donazione degli organi per dare ad altri una speranza.

Sessantacinque anni, da sempre comunista, ex portuale prima e noto ristoratore poi, Giovanni era il titolare insieme a Silvia de La Bodeguita, dove alla cultura del cibo e del bere aveva abbinato la sua grandissima passione per la musica. Una delle tante passioni coltivate fin da giovane, quando ai tempi della sezione Lorenzini del Partito Comunista, una delle più attive in città dove si faceva politica fino a notte inoltrata, aveva messo su un complesso con altri compagni e compagne. Cresciuto nella federazione dei giovani comunisti, era entrato nella Compagnia dei lavoratori portuali ricoprendo poi anche ruoli dirigenziali. Fino a decidere di lasciare il porto per aprire un locale insieme a Silvia, la Bodeguita appunto, dai forti richiami e influenze cubane.

Giovanni Puccini-2De La Bodeguita, molto più di un ristorante dove Puccini organizzava concerti e serate culturali con presentazioni di libri e dibattiti, era diventato l'anima. Basta scorrere i moltissimi messaggi sui social per comprendere l'affetto nei suoi confronti: enorme quello di tutti coloro che lo avevano conosciuto in Venezia, immenso quello degli amici e compagni di sempre, che ne tratteggiano un profilo "pieno di valori e ideali immutati nel tempo, capace però di adeguarsi ai tempi, senza cambiare, senza rimanere indifferente". "Ciao Giovanni, con te perdiamo una parte, la migliore, della nostra gioventù".

Infinito, poi, quello di Silvia, che ha voluto ricordarlo così: "Un uomo meraviglioso, una persona stupenda. Ho avuto il privilegio di amarlo e di essere amata da lui. La persona più generosa che abbia mai conosciuto. Prima di andarsene - scrive su Facebook - ha donato gli organi, così che altri potranno avere una speranza di vita."Con lui - conclude - ho passato 17 anni bellissimi, senza mai un attimo di noia. Chi l’ha conosciuto sa che Giovanni dava e non chiedeva mai niente. Giovanni non voleva musi lunghi e non voleva un funerale. Chi è religioso preghi per lui. Io spero tanto che ovunque sia incontri il Che e Berlinguer, così ci fa due parole".

Per chi volesse salutarlo, la salma di Puccini sarà esposto alla camera mortuaria dell’ospedale fino a sabato mattina 25 marzo quando sarà cremato al cimitero dei Lupi. Domenica 2 aprile il ricordo in Bodeguita, con tanta musica come avrebbe voluto lui. Alla famiglia tutta e agli amici giungano sentite le condoglianze della redazione di LivornoToday.

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