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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

È morto Franco Zeffirelli: addio al regista che amava Castiglioncello

Il Maestro, tra i più celebrati registi d'opera e cinema, aveva un forte legame con la Perla del Tirreno: due anni fa la mostra con i suoi costumi di scena

È morto Franco Zeffirelli. Il regista fiorentino, tra gli ultimi grandi maestri del Novecento, è deceduto nella sua villa romana sull'Appia Antica sabato 15 giugno a 96 anni. Da un paio d'anni il suo immenso patrimonio artistico, fatto di bozzetti, disegni, costumi, pezzi d'arte e di storia del cinema e dell'opera, oltre 250 pezzi unici, trova posto in uno splendido Museo a Firenze nella sede dell'ex Tribunale. Un ultimo desiderio esaudito. La Firenze che, straziata dall'alluvione del 4 novembre del 1966 aveva voluto raccontare calandosi nei panni di un reporter nel documentario che girò tra la gente, raccontando la forza di una comunità che voleva soltanto rialzarsi. Lo chiamò semplicemente "Per Firenze" quel docufilm e come voce recitante scelse sulla internazionale di Richard Burton che, forse, non parlava fluentemente l'italiano ma col suo carisma arrivò, davvero, al cuore di tutti. Ed è nella sua Firenze che il Maestro, tra i più grandi registi di Opera e cinema, tornerà dopo una vita lunga e intensa trascorsa in gran parte a Roma, sepolto nel cimitero monumentale delle Porte Sante a San Miniato al Monte. 

Il rapporto di Zeffirelli con Castiglioncello

Nell'estate del 2017, per oltre due mesi, Castiglioncello, località balneare cui Zeffirelli era molto legato, volle omaggiarlo con la mostra "Franco Zeffirelli al castello – Costumi di scena della Fondazione Cerratelli" allestita a Castello Pasquini. Un percorso espositivo che mise in luce il forte legame tra Castiglioncello, luogo dell'anima per attori e artisti, e il maestro fiorentino che vi trascorse tanto tempo in compagnia di Luchino Visconti e della sceneggiatrice Suso Cecchi D'Amico, habituè della Perla del Tirreno, che dette vita ai capolavori "Fratello Sole e Sorella Luna" e "Gesù di Nazareth".

La biografia e le immagini di una vita

La creatività del Maestro tra cinema e opera

Nonostante l'età e le precarie condizioni di salute, la creatività di Franco Zeffirelli non si è mai arrestata. Debutterà il prossimo 21 giugno, infatti, l'allestimento che aveva appena terminato de La Traviata di Giuseppe Verdi che aprirà l'Opera Festival 2019 all'Arena di Verona. Una carriera lunga e luminosa che ha segnato la storia del nostroPaese, cominciata nelle vesti di attore e culminata nel ruolo che più di tutti gli si confaceva, quello di regista. Cinema e Opera portavano la sua firma, uno stile personalissimo fatto di sontuosità e eleganza, cura estrema per i particolari e poesia raccontata da ogni dettaglio.

La vita di Franco Zeffirelli

Zeffirelli era nato a Firenze il 12 febbraio 1923. Studente all'Accademia di Belle Arti e alla Facoltà di Architettura della sua città, si trasferì a Roma nei pirmi anni Quaranta dove mosse i primi passi come attore di cinema e di teatro, e dove incontrò, tra gli altri, Luchino Visconti . Una carriera durata 60 anni: tra i tanti riconoscimenti e premi, ben cinque David di Donatello, due Nastri d'argento e ben 14 candidature dei suoi film agli Oscar, tra cui due personali per "Romeo e Giulietta" nel 1968 come miglior regista e per La Traviata nel 1982 quale migliore scenografia. Nel 2008 Franco Zeffirelli aveva manifestato la volontà di lasciare alla città di Firenze l'intero suo archivio "raccolto per i miei spettacoli di lirica, di teatro e di cinema nell'arco di sessant'anni": 250 pezzi unici che hanno trovato posto nella sede dell'ex tribunale fiorentino

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