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Cronaca Garibaldi / Via Galileo Galilei

Scooter multati in via Galilei, il Comune: "Pochi parcheggi? No, troppi mezzi. E c'è chi vorrebbe entrare a scuola con il motorino"

Cepparello e Salvetti: "Avevamo creato un'area dietro agli istituti ma non è stata utilizzata. Esistono altri modi per arrivare in classe, senza bisogno di farsi accompagnare dai propri genitori"

"In via Galilei e nelle strade limitrofe non c'è un problema relativo ai parcheggi, quanto piuttosto ai troppi scooter. Purtroppo a Livorno in molti vorrebbero entrare a scuola direttamente con il motorino mentre altri si fanno ancora accompagnare in auto". Non si è fatta attendere la replica del Comune, a firma del sindaco Salvetti e dell'assessore Cepparello, su quanto accaduto ieri, venerdì 14 ottobre, in via Galilei dove la Municipale, durante la mattina, ha multato una ventina di scooter in divieto di sosta e ne ha rimossi due indebitamente parcheggiati davanti agli scivoli pedonali. Il tutto è avvenuto tra una valanga di proteste soprattutto degli studenti di Iti e Cecioni (ma anche Geometri e Mascagni). "Ci sono pochissimi posti, dove parcheggiamo?" avevano tuonato gli studenti. 

Sulla questione era intervenuta anche la preside dell'Iti, Manuela Mariani, che in una nota ha sì chiesto ai propri studenti di parcheggiare gli scooter "negli spazi consentiti" ma ha anche sottolineato come "in due istituti scolastici ci sono circa 4mila studenti e che il problema parcheggio in via Galilei è un nodo cruciale pere la viabilità". 

Via Galilei, Cepparello e Salvetti intervengono sulle multe agli scooter

Il sindaco e l'assessore alla Mobilità spiegano il loro punto di vista su quanto accaduto: "Ci sono due modi per leggere la situazione - le loro parole -. Il più facile è quello per cui il problema è legato al fatto che mancano parcheggi. L'altro, che è un po' più lungimirante, è quello per cui ci sono troppi motorini e troppe auto che ogni giorno arrivano al polo scolastico di via Galilei. Se scegliamo la prima strada, va detto, le soluzioni non sono tante, perché lo spazio pubblico non può essere dilatato per magia, a tutto vantaggio dei mezzi motorizzati. In via Galilei, e nelle strade limitrofe, vivono molte persone, che in molti casi hanno la macchina e magari anche il motorino. Anche loro, come tutti i livornesi, devono poter parcheggiare i loro mezzi da qualche parte, in un quartiere peraltro con strade strette e non sempre adatte alla sosta".

"Già via Zola  - continuano Salvetti e Cepparello - è in gran parte riservata ai motorini per tutta la mattina nei mesi scolastici, in un quartiere ad altissima densità abitativa e con pochi spazi per la sosta. Non è pensabile quindi ridurre ulteriormente gli spazi per i residenti".

"L'area creata per i motorini dietro la scuola non è usata, si vuole arrivare con il mezzo direttamente in classe"

L'amministrazione poi ricorda gli interventi fatti e quelli futuri non senza una tirata di orecchie proprio agli studenti: "Abbiamo in programma un ampliamento del parcheggio dietro alle scuole dove numerosi posti saranno riservati ai motorini. Ma va anche ricordato che nel 2020 abbiamo già provato a creare un'area apposita, senza successo, perché i ragazzi preferivano parcheggiare davanti alla scuola, magari in divieto, perché più vicino all'entrata. A Livorno in molti vorrebbero arrivare con il mezzo a due ruote o con la macchina direttamente dentro la scuola, o dentro il negozio se devono fare la spesa o sulla spiaggia se vogliono fare un bagno?". 

"In molti si fanno accompagnare dai genitori anche se hanno la fermata dell'autobus davanti casa"

Salvetti e Cepparello provano quindi a guardare il problema da un altro punto di vista: "Il problema non è la mancanza di parcheggio, ma l'eccesso di veicoli. Abbiamo appena fatto un'indagine sulla mobilità casa/scuola, ed è emerso che più di un ragazzo su quattro raggiunge la scuola in motorino. Anche se sta vicino, anche se potrebbe comodamente andare in bici o addirittura a piedi, anche se abita davanti alla fermata dell'autobus che lo condurrebbe alla meta in pochi minuti. E non è finita. In molti, anche se ormai adulti, arrivano a scuola accompagnati dai genitori, che sentono il dovere di arrivare proprio davanti alla scuola, non a cento metri, non a duecento. Davanti all'entrata, solo perché davanti alla classe non si può arrivare. Ovviamente c'è chi non ha alternative, perché magari abita lontano o in una zona poco servita dal trasporto pubblico, o perché ha problemi di salute. Ma in tanti le alternative le avrebbero". 

"A scuola si può andare anche senza motorino"

"A scuola si può andare in tanti modi - concludono sindaco e assessore -. Si può andare senza genitori, in modo più lento, senza inquinare, senza contribuire ogni giorno alla progressione del cambiamento climatico e senza creare un terremoto sul traffico di un quartiere dove ci sono. Non è un obbligo, non è un giudizio contro chi non lo fa. È una possibilità alla quale è ora di pensare. E se questo accade, potremo anche costruire insieme uno spazio più vivibile intorno alle scuole.  Uno spazio dove si rispettano i diritti di tutti, dove si cresce affrontando le piccole difficoltà dell'andare a scuola da soli, dove se si vuole venire in motorino si mette in conto di dover parcheggiare un po' più lontano. E noi, come adulti, dobbiamo dare ai giovani almeno la speranza di poter migliorare le cose e gli spazi intorno a noi".

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