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Cronaca

Istituti comprensivi | Le medie Borsi, Micali e Mazzini: "Operazione di razionalizzazione senza ricadute positive"

Il tema della comprensivizzazione per il 2022/23 sarà al centro del Settembre Pedagogico le tre scuole della città spiegano i motivi della loro contrarietà

Il processo di 'comprensivizzazione' degli istituti scolastici cittadini sarà al centro della edizione 2021 del 'Settembre Pedagogico' del Comune di Livorno, un appuntamento storicamente dedicato a promuovere approfondimenti tematici a cura di esperti, percorsi formativi ed esperienze per genitori, bambini e docenti. E proprio il tema della costituzione degli istituti comprensivi - che mettono insieme scuola d'infanzia, primaria e secondaria di I grado - sta suscitando un notevole dibattito nel mondo della scuola. Per quanto riguarda il nostro territorio (clicca qui per vedere l'infografica preparata dal Comune) è un processo che coinvolge 12 scuole: 6 direzioni didattiche e 6 scuole secondarie di I grado che diventeranno 9 istituti Comprensivi (ognuna con infanzia-primaria-I grado).

Nell'ultimo anno è stato costituito un tavolo tecnico che è giunto alla proposta di realizzare nove istituti comprensivi. Un processo che in Toscana ha preso il via nel 2000 e la cui analisi di fattibilità, riguardo a Livorno, è iniziata 10 anni fa. "Consapevoli che questa sfida al cambiamento - ha spiegato la vicesindaco Libera Camici - possa essere percepita ardua e faticosa da realizzare in tutte le sue implicazioni, se si considerano i bisogni degli alunni, occorre ribadire, che la continuità educativa e didattica e il lavoro integrato all'interno dei cicli della scuola di base - elementi che danno valore alla comprensività - rendono assai più efficaci l'istruzione e la formazione degli alunni".

Gli istituti Borsi, Micali e Mazzini: "Non vi sono dati certi sulla validità formativa di questo modello"

Le scuole medie Micali, Borsi e Mazzini però non ci stanno e tramite un documento per ogni istituto (clicca qui per leggere le note integrali) hanno spiegato quelle che sono le motivazioni di tale posizione. In particolare i documenti fanno emergere la contrarietà rispetto a un passaggio che non ha visto un reale coinvolgimento delle scuole da parte dell'amministrazione comunale e per un modello sulla cui validità formativa non vi sono dati certi e affidabili. In particolare, i documenti esprimono forte preoccupazione per la perdita della continuità didattica per l'anno 2022-23, gli accorpamenti tra istituti lontani tra loro e in alcuni casi la sproporzione fra alunni della primaria e della secondaria di primo grado all’interno dei comprensivi proposti, la mancanza di un'adeguata edilizia scolastica a supporto del progetto, il rischio di una contrazione delle segreterie, la perdita di posti di lavoro e l'aumento del carico di lavoro stesso a livello ammininistrativo. 

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