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Cronaca

Migranti a Livorno, le navi Ong in porto tra giovedì e venerdì. Salvetti: "Pronti all'accoglienza"

La Sea Eye 4 e la Life Support potrebbero attraccare nello scalo cittadino entro Natale, oggi la task force in Comune

Un gruppo di lavoro coordinato dal sindaco Luca Salvetti, con protezione civile e settore sociale, si è riunito questa mattina in Comune in vista dell'arrivo in porto tra giovedì 22 e venerdì 23 di due navi Ong con a bordo circa 250 naufraghi, la tedesca Sea Eye 4 e la Life Support di Emergency. Livorno, infatti, è stata indicata dal ministero dell’Interno come 'porto sicuro'. Presenti al tavolo gli assessori al Sociale Andrea Raspanti e al Porto Barbara Bonciani, con la dirigente Arianna Guarnieri, il responsabile del servizio sociale Paolo Tiso, la responsabile ai rapporti con Asl Caterina Tocchini e il dirigente della Protezione civile comunale Lorenzo Lazzerini con alcuni tecnici, oltre al direttore generale Nicola Falleni.

Secondo quanto riportato dall'Ansa un dato che non è ancora certo è quello della composizione delle 108 persone che si trovano a bordo della Sea Eye 4: allo stato attuale non è ancora chiaro quante siano le donne, gli uomini o i bambini da accogliere. Quello che appare certo infatti è che le operazioni di sbarco verranno effettuate tutte in ambito portuale, su una banchina che dovrà essere individuata in collaborazione con Authority e Capitaneria di porto.

task force

Il sindaco Salvetti: "L'amministrazione non si farà trovare impreparata"

"La gestione dell’emergenza è a carico della Prefettura - ha spiegato il sindaco Luca Salvetti -, ma al Comune saranno sicuramente affidati compiti di supporto immediato allo sbarco delle persone, dai pasti, all’accoglienza dei minori non accompagnati e quant’altro si renda necessario. In attesa di disposizioni ufficiali da parte della prefettura, che arriveranno nelle prossime ore, l'Amministrazione non si farà trovare impreparata ed ha già predisposto un piano di massima delle strutture eventualmente disponibili per I primi pernottamenti, di bagni chimici, pulizia, di fornitura dei pasti, di messa a disposizione di educatori per la sorveglianza dei minori, dei servizi di interpretariato. Il tutto anche grazie a una rete di contatti che vanno dall’Autorità di Sistema, alla Diocesi e al volontariato".

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