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Cronaca

Nuovo Dpcm Natale | Spostamenti, ristoranti, cenone, messe e coprifuoco: le misure nella bozza del governo

Le misure restrittive saranno in vigore dal 21 dicembre al 6 gennaio, prima rimarranno valide quelle relative alla zona in cui si trova una regione. Impianti sciistici aperti dal 7 gennaio, divieto di veglioni negli alberghi, ritorno a scuola dopo Epifania: ecco il testo del nuovo decreto

Coprifuoco a capodanno fino alle 7, confermato il divieto di uscire di casa dalle 22, impianti sciistici e scuole aperti dal 7 gennaio. E poi ancora, confermato il divieto di spostamento tra comuni per il 25, 26 e 1 gennaio, ristoranti aperti a pranzo per Natale, Santo Stefano ed Epifania ma vietati i veglioni negli alberghi. Queste sono alcune delle misure previste nella bozza del nuovo Dpcm (qui il testo completo tratto da Open) le cui misure restrittive, come riportato dal capo del governo, saranno in vigore dal 21 dicembre al 6 gennaio. Fino ad allora, nelle regioni varranno le regole delle varie zone (gialla, arancione e rossa). Unica eccezione riguarderà i negozi che dal 4 dicembre al 6 gennaio saranno aperti fino alle 21. 

Toscana in zona arancione da domenica 6 dicembre, l'annuncio di Giani 

Il decreto, tuttavia, sarà firmato da Conte nelle prossime ore ed è stato illustrato nella serata del 3 dicembre: "Stiamo piegando la curva dei contagi - le parole del premier - e l'indice Rt è sceso sotto l'1. Se continuiamo su questa strada, vuol dire che a Natale tutte le regioni potrebbero essere gialle. Tuttavia occorre continuare a fare la massima attenzione per evitare di dover ricorrere a un lockdown generalizzato come successe in primavera. Ecco perché per le festività natalizie siamo dovuti a ricorrere ad altre misure restrittive". 

Dpcm Natale, nessuna deroga sugli spostamenti

Come aveva annunciato il ministro Speranza al Senato, a Natale, Santo Stefano e Capodanno non ci si potrà spostare tra comuni salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. Dal 21 dicembre al 6 gennaio, invece, sarà vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome a prescindere dal colore della regione. 

A capodanno coprifuoco esteso fino alle 7

Su tutto il territorio nazionale resta valido il divieto di uscire di casa dalle 22 fino alle 5. Il 1 gennaio il divieto sarà esteso fino alle 7 della mattina. Per questo motivo le messe della vigilia dovranno essere anticipate per permettere ai fedeli di ritornare a casa allo scoccare del coprifuoco. 

Ristoranti aperti a pranzo, niente veglione a Capodanno

I ristoranti resteranno aperti a pranzo anche durante le festività ma con un massimo di quattro persone a tavola, salvo che siano tutti conviventi. La sera invece resteranno chiusi visto che c'è in vigore il coprifuoco. Chi passerrà il 31 dicembre in albergo invece dovrà cenare nella propria camera. Come si legge nella bozza infatti, "dalle 18 del 31 dicembre e fino alle  7 del primo gennaio, la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive è consentita solo con servizio in camera". 

Graduale ritorno a scuola

Le scuole superiori riapriranno a partire dal 7 gennaio con il 75% delle lezioni che verrà effettuato ancora con la didattica a distanza. Spetterà poi ai prefetti coordinare l'organizzazione del trasporto legato all'attività scolastica. 

Impianti sciistici aperti dal 7 gennaio

Al momento è consentito sciare solamente ad atleti professionisti e non riconosciuti di interesse nazionale da parte del Coni, del Comitato paralimpico o dalle rispettive federazioni. A partire dal 7 gennaio 2021 invece gli impianti sono aperti agli sciatori amatoriali solo subordinatamente all'adozione di apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e validate dal Comitato tecnico scientifico. 

Negozi aperti fino all'Epifania

Gli esercizi commerciali potranno restare aperti fino al 6 gennaio fino alle 21. I festivi e prefestivi invece sono chiusi i centri commerciali. Al loro interno possono continuare a lavorare solamente farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi ed edicole. 

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