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Cronaca

Lavoratori della scuola, opposizioni all'attacco: "La maggioranza non li vuole ascoltare in commissione"

"Negata la richiesta di sentire il comitato Stop Comprensivi. Posizione compatta dei capigruppo che ritengono quanto accaduto "un grave atteggiamento antidemocratico"

"Inaccettabile e grave atteggiamento antidemocratico della maggioranza". Così i capogruppo delle opposizioni in consiglio comunale in una nota diffusa nella giornata di ieri, giovedì 17 marzo, a firma di Valentina Barale, Stella Sorgente, Carlo Ghiozzi, Andrea Romiti e Aurora Trotta. Nel mirino delle minoranze è finita l'interpretazione "del tutto arbitraria - spiegano - del regolamento del consiglio comunale" che a loro modo di vedere "non intende affrontare nelle sedi istituzionali temi importanti come quello del futuro delle scuole livornesi".

E lo fa, spiegano quindi le opposizioni, con "tutti i mezzi possibili e impossibili per impedire a dei cittadini, lavoratori della scuola, di essere ascoltati nelle commissione competente". Un segnale, questo, ritenuto di "enorme debolezza politica". E aggiungono "chi non è in grado di confrontarsi con i lavoratori della scuola pubblicamente, e lo fa nelle segrete stanze, non è nostro parere adeguato a ricoprire questo ruolo".

Protesta unanime: "Negato il diritto di audire il comitato Stop Comprensivi nella Settima commissione"

La protesta - spiegano - "nasce dal fatto di aver scritto insieme una richiesta di convocazione di una seduta della Settima commissione consiliare (Cultura, Turismo e Sport) alla presidente Eleonora Agostinelli (Pd). Tale richiesta è stata fatta, come previsto dal regolamento del consiglio comunale, da un terzo dei consiglieri presenti in quella stessa commissione: in ordine alfabetico, rispettivamente, i consiglieri Barale (Buongiorno Livorno), Di Liberti (Lega), Pacciardi (Lega) Romiti (Fratelli d’Italia), Sorgente (Movimento 5 Stelle) e Trotta (Potere al Popolo)". 

Nonostante questa richiesta provenisse, da regolamento, "da un così ampio ventaglio di forze politiche (corrispondenti all’intera opposizione rappresentata in consiglio comunale) - aggiungono - ci è stato negato il diritto di audire il comitato 'Stop Comprensivi' che avrebbe voluto esporre le criticità del percorso di comprensivizzazione avviato dall'amministrazione, al fine di monitorare questo complicato processo (avviato in piena pandemia e in un periodo molto complesso per tutte le scuole) e di proporre anche eventuali correttivi".

Cosa prevede il regolamento e la stoccata alla vicesindaco: "Non affronta pubblicamente i problemi del mondo della scuola"

Il regolamento del consiglio, affermano le opposizioni, prevede che '..Il presidente è tenuto a convocare la commissione nel termine di 10 giorni dalla richiesta del sindaco o di 1/3 dei componenti, inserendo all’ordine del giorno anche gli argomenti dagli stessi richiesti". "Non solo - evidenziano - non è stata convocata la commissione dei tempi regolamentari ma, a fronte della nostra richiesta, effettuata in data 3 marzo, abbiamo ricevuto risposta di diniego solo oggi (ieri 17 marzo), apprendendo che c’era una lettera del presidente Caruso (datata 7 marzo) che spiegava i motivi della non accettazione con argomentazioni come questa: 'L'audizione di un comitato rientra al contrario nella fattispecie degli istituti di partecipazione della cittadinanza cui spettano altre tipologie di interventi nello svolgimento dell'azione pubblica come ad esempio la presentazione di petizioni. L'audizione è, pertanto, consentita in presenza di associazioni iscritte all'apposito albo che proprio in ragione di tale iscrizione godono di un percorso privilegiato di ascolto da parte degli organi del Comune'". 

"Peccato - sottolineano - che, in caso di presentazione di petizioni non sia prevista l’audizione di comitati e peccato che, viceversa, nelle commissioni consiliari fino ad oggi siano stati spesso auditi (giustamente) comitati non iscritti all’albo delle associazioni (a titolo di esempio: il Comitato Alluvionati, il Comitato Rio Maggiore, ecc…)". I capigruppo concludono poi con una stoccata alla vicesindaco Libera Camici che secondo le opposizioni "proprio non ce la fa ad affrontare pubblicamente i problemi del mondo della scuola. Ancor più grave questo atteggiamento se pensiamo che la stessa Camici avrebbe anche la delega alla partecipazione". Secondo i capigruppo "non è neanche la prima volta che il regolamento viene arbitrariamente interpretato per non dare voce alle opposizioni. E durante i consigli si sono pure verificati casi di errata interpretazione di norme basilari del regolamento, tanto per ribadire - concludono - che questo modus operandi pare essersi ormai consolidato".

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