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Domenica, 28 Maggio 2023
Cronaca

Orti urbani, assolti gli attivisti che nel 2016 bloccarono le ruspe: "Pronti a difenderci da altri eventuali sgomberi"

La mattina del 9 marzo di 7 anni fa alcune persone fermarono i mezzi della Clc per impedire il progetto di edilizia privata. Il futuro di questa parte di quartiere però è ancora in bilico

Anche se una vicenda legata al passato si è chiusa, il futuro degli orti urbani di via Goito è ancora in bilico. Il 9 marzo del 2016, in occasione dell'arrivo delle ruspe nella zona compresa tra via dell'Ambrogiana, via Goito, via dell'Erbuccia e via da Verrazzano, alcuni attivisti si opposero impedendo di fatto ai mezzi dell'allora cooperativa Clc di avviare il progetto di edilizia privata. Un piano mai proseguito e chiuso lì. Per quei fatti 8 persone furono denunciate per violenza privata in concorso. "Il processo - fa sapere il comitato Orti Urbani di via Goito - si è concluso recentemente, con l'assoluzione degli imputati. Un primo procedimento per occupazione si era già concluso con il proscioglimento di tutti i denunciati tra cui, vale la pena ricordare, diversi anziani del quartiere".

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L'obiettivo della cooperativa, infatti, la mattina di quel 9 marzo, "era cancellare l'esperienza popolare di difesa del territorio dalla cementificazione - prosegue il comitato -, nata 3 anni prima grazie all'intervento dell'allora comitato disoccupati e precari dell'ex Caserma Occupata". Insomma, gli attivisti si opposero con tutte le proprie forze e su quel polmone verde niente è stato costruito. "Impedendo - sottolineano - che si consumasse l'ennesima speculazione edilizia".

"Il futuro dell'area appare ancora complicato e rischia di essere nuovamente in pericolo"

Il futuro, però, appare ancora complicato, e nuovi sviluppi possono essere dietro l'angolo. "L'area degli Orti Urbani - spiegano dal comitato - rischia di essere nuovamente in pericolo. Il terreno è passato dalla Coop Clc ad una 'nuova' società, la Clc Immobiliare nel frattempo entrata in liquidazione. Tutta la proprietà adesso è in mano ad un custode giudiziario nominato dal giudice e probabilmente finirà all'asta. Abbiamo sempre dichiarato e continuiamo a farlo, che il nostro unico obiettivo è evitare che il terreno, o anche una sua porzione, venga cementificato. Tanto più oggi che è ormai sotto gli occhi di tutti quanto sia importante la difesa delle aree verdi nel centro cittadino e non solo, quanto sia importante la difesa dell'ambiente a fronte delle conseguenze devastanti del cambiamento climatico".

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"Come sempre - proseguono - siamo disponibili al dialogo con tutti i soggetti, a partire dall'amministrazione comunale, ma siamo pronti a difendere nuovamente questa esperienza contro qualsiasi attacco dovesse arrivare soprattutto nel caso in cui il tribunale dovesse richiedere uno sgombero preventivo con la forza. Per questo motivo - concludono - nelle prossime settimane organizzeremo alcune assemblee e momenti di confronto e una grande iniziativa cittadina all'interno dell'area per sabato 20 maggio". 

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