I lavoratori dell'Asl proclamano per oggi, martedì 5 ottobre, lo stato di agitazione. A darne notizia sono i sindacati Fp-Cgil, Fp-Cisl e Fpl-Uil che spiegano come questa decisione sia dovuta, sostanzialmente, alla grave carenza di personale: "La situazione è critica e di grande sofferenza. Ciò è dovuto sia al permanere dell'emergenza pandemica e dunque alla conseguente necessità di sostenere l'espansione delle attività Covid, sia alla necessità di garantire il mantenimento dell'assistenza ordinaria". Se le condizioni meteo lo permetteranno è in programma un presidio dalle 10 alle 13 davanti all'ospedale (ingresso viale Alfieri). 

Asl Toscana nord ovest, lavoratori in stato di agitazione

"Riteniamo inaccettabile - sottolineano i sindacati - il blocco degli organici previsto dalla Toscana così come le mancanze di risposta da parte dell'Asl in relazione alla regolamentazione dei processi di mobilità interaziendale dei lavoratori del settore. Sono mesi che denunciamo la grave carenza di operatori sociosanitari, infermieri, amministrativi e tecnici sanitari. La mancanza di personale sta determinando un eccessivo ricorso al lavoro straordinario, con tutto ciò che ne consegue in termini di incolumità psicofisica del personale e qualità di servizi erogati al cittadino. La situazione è resa inoltre ancor più critica dalle mancate sostituzioni del personale sospeso perchè non vaccinato. Senza contare la mancata sostituzione di personale assente da lungo tempo a causa di malattie, infortuni, gravidanze o congedi".

"Situazione insostenibile, serve un cambiamento"

Fp-Cgil, Fp-Cisl e Fpl-Uil pongono l'attenzione anche su un altro aspetto: "Non possiamo fare a meno di evidenziare gravissime carenze nelle relazioni sindacali che generano effetti negativi sulla contrattazione di secondo livello: una situazione che determina mancati accordi su progressioni orizzontali, indennità di malattie infettive, regolamentazione dell'orario di lavoro e disciplina di alcuni istituti contrattuali inerenti la gestione del rapporto di lavoro che penalizzano economicamente molte lavoratrici e lavoratori. Rileviamo infine la mancanza di regolamentazione dei processi di mobilità interaziendale e aziendale. La situazione è ormai diventata insostenibile e ci riserviamo di mettere in atto tutte le azioni di protesta e di lotta necessari".