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Domenica, 3 Dicembre 2023
Cronaca

Paolo Ruffini vittima di uno scherzo delle Iene, complici i ragazzi di Up&Down

L'attore e regista livornese, coinvolto in una storia di furto, perde le staffe quando gli toccano "Giacomone". Finale strappalacrime e grandi abbracci

Paolo Ruffini (foto tratta dalla pagina Facebook "Le Iene") da tempo gira l'Italia e i principali teatri nazionali con lo spettacolo "Up & Down" in cui divide il palcoscenico con 5 ragazzi affetti da sindrome di Down, uno autistico e uno in carrozzina: Giacomo, Andrea, Erika, Federico, David e Giacomone. E proprio loro, i 5 attori compagni di avventura di Ruffini, sono stati i protagonisti di uno scherzo ideato dalla trasmissione televisiva le "Iene". 

Uno screenshot dello scherzo fatto a Paolo Ruffini-2

Lo scherzo a Paolo Ruffini da parte delle "Iene"

"Abbiamo un problema non troviamo più Giacomo", gli dice la sua collaboratrice prima di uno spettacolo in cartellone a Trento. Giacomone, uno degli attori con sindrome di down, sembra sparito nel nulla, ha il cellulare staccato e piano piano, nonostante l'atteggiamento protettivo di Ruffini che vorrebbe tenerli all'oscuro della situazione, anche gli altri ragazzi del cast iniziano a notare la mancanza del compagno.
I minuti passano e Paolo Ruffini continua a preoccuparsi finché suona il telefono, è Giacomone. "Ho trovato due persone che ti devono parlare", gli dice subito e pochi istanti dopo, dall'altra parte del telefono, si materializza un agente della questura di Trento: "Il ragazzo è stato trovato all'interno di un negozio di abbigliamento che stava tentando un furto. Solo che il signore faceva il suo nominativo, veniamo da lei per chiarimenti". Ruffini inizialmente sollevato si prende tutta la responsabilità e aspetta che gli agenti riportino Giacomo in teatro. Ma il bello deve ancora cominciare. "Ci ha detto che ha rubato le magliette su sua indicazione", sono le parole degli agenti.

I due poliziotti si allontanano per scrivere il verbale e a questo punto Ruffini nota che Giacomo ha in tasca il portafoglio di uno di loro. Con davanti i due poliziotti Giacomo confessa: "È stato Ruffini a dirmi di prenderlo". La situazione di fa sempre più tesa e i due portano Giacomo in bagno per interrogarlo. Dopo qualche minuto Ruffini sente delle urla e scopre che il ragazzo è stato ammanettato al lavandino, e qui perde le staffe colpito dalla mancanza di sensibilità e umanità dei "finti agenti". Onde evitare che la situazione potesse prendere una brutta piega le Iene Stefano Corti e Alessandro Onnis si palesano e gli dicono che è tutto uno scherzo.

Ruffini: "Lavoro molto per far capire che a volte capitano delle cose che non dipendono dalla volontà dei miei ragazzi"

.Paolo Ruffini, in lacrime, rivela di essere stato davvero molto male. "Mi dispiaceva tantissimo per quanto accaduto. Non sapete quanto tempo lavoro su questa cosa perché a volte succedono delle cose che non dipendono dai ragazzi e ci soffro quando vedo che la gente non capisce". Uno scherzo indubbiamente pesante che ha rivelato un lato molto sensibile del comico livornese che questa volta, invece di far ridere con le sue battute, ha fatto scendere una lacrima al pubblico. 

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