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Cronaca Viale della Libertà

Area cani al Parco Pasolini, 500 firme per riportarla dove era prima: "Qui è pericolosa per noi e per gli animali"

La protesta dei frequentatori dopo lo spostamento a seguito di un esposto: "Troppo piccola e vicina alla strada. L'amministrazione avrebbe potuto interpellarci"

Hanno raccolto 520 firme per riportare l'area sgambatura cani del Parco Pasolini, esattamente dove per anni, fino al novembre scorso, "non aveva mai dato noia a nessuno". E hanno scritto una lettera al sindaco di Livorno Luca Salvetti, consegnata martedì 19 ottobre, per illustrare a fondo la questione, spiegando i pericoli che comporta la nuova ubicazione dell'area (in realtà due, una accanto all'altra), a partire dalla sicurezza degli animali, dei frequentatori e delle persone che percorrono in auto o con altri mezzi le vie adiacenti al parco, ovvero tra viale della Libertà e viale Boccaccio.

Tra i principali rischi, il cancello d'accesso allo spazio riservato agli amici a 4 zampe che sarebbe troppo vicino alla strada. "Non solo - scrivono i firmatari della petizione -, la nuova posizione è stata individuata senza interpellare chi la frequenta, per assolvere le richieste di un singolo, e posta sotto i pini e quindi pericolosa anche per le processionarie che infestano la zona". Senza considerare inoltre che "le siepi che circondano l'area espongono al pericolo di aggressioni gli avventori in orari serali e notturni laddove non c'è illuminazione".

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Insomma, una serie di problematiche che hanno spinto i firmatari della petizione a chiedere all'amministrazione comunale di riportare almeno un'area dove collocata in origine e, magari, fare del Parco Pasolini il "primo parco cittadino per cani, recintando l'ampia area verde centrale previa ristrutturazione dell'anfiteatro, demolizione delle pericolose strutture di cemento armato esistenti e collocazione di giochi per cani".

Un'occasione per "bonificare un'area abbandonata da anni a vantaggio di tutta la collettività e non di un singolo" che, lo scorso anno, si era lamentato per il presunto disturbo arrecato dagli animali, supportando l'esposto con la raccolta di una cinquantina di firme. "L'adozione di provvedimenti per la realizzazione di opere pubbliche - concludono i firmatari che si rivolgono anche ai consiglieri di opposizione e maggioranza - dovrebbe essere sempre nell'interesse della collettività e non del singolo. Di certo non ci saremmo opposti alla ricerca di una soluzione al problema, se solo chi ha deciso per questo intervento si fosse premunito di avvertire gli utenti di quel luogo ai quali è stata invece preclusa la possibilità di trovare una soluzione".

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