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Cronaca

Area Sin Piombino, Legambiente: "Bonifiche urgenti, basta rinvii. Serve una regia tecnico-politica"

La missiva al ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, al presidente della Regione e al sindaco: "Aspettiamo da 25 anni e da due c'è il progetto definitivo ma non l'affidamento dei lavori. Adesso entri in azione una struttura commissariale"

Riceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera di Legambiente in merito alle bonifiche nell'area Sin di Piombino inviata al ministro dell'Ambiente, al presidente della Regione e al sindaco di Piombino

Egregi,
come sapete bene, il SIN di Piombino, sito d'interesse nazionale in tema di bonifiche (di circa 928 ettari di estensione a terra e ben 2.015 ettari a mare), è stato istituito nel 1998. Sulla base dei dati messi a disposizione dal Ministero dell'Ambiente, sono passati ormai 25 anni. Partiamo dal 28 maggio 2007. Data nella quale si firmò il primo degli accordi di programma che prevedeva la bonifica della falda. Con l'accordo di programma del 2014 si stanziarono poi 50 milioni di euro. Dopo quasi 16 anni dal primo accordo e dopo 9 dal finanziamento, siamo ancora alle carte. Niente è stato fatto sul campo. Salvo lo scorrere di fiumi di parole e impegni disattesi. E allora la domanda che vorremmo porre alla Loro attenzione è: "chi predispone le scelte tecniche e le procedure sul SIN?" - Il ministero (?) che segue tutti i SIN, la Regione Toscana (?) che ha a sua volta numerosi siti da bonificare. Chi? E ancora: il Ministero e la Regione dovrebbero avvalersi di Invitalia solo come stazione appaltante o anche per altre funzioni? Per questa tipologia di coordinamento interistituzionale, in passato, si scelse di nominare un Commissario. A questo scopo, fu nominato Commissario per le bonifiche dei siti toscani l'allora presidente Rossi, il quale nominò poi altri sub commissari dedicati: il responsabile della Direzione Ambiente della Regione e diversi commissari locali, uno per ogni SIN. Il Commissario per il SIN di Piombino – in particolare – poco dopo la nomina è stato trasferito ad altro incarico e di fatto non ha potuto occuparsene. Quindi Invitalia, che avrebbe dovuto solo bandire le gare di appalto, è stata poi lasciata sola a decidere, posticipando modi e tempi di erogazione dei fondi originariamente destinati alla sola procedura di bonifica.

E arriviamo finalmente al 25 febbraio 2021 quando, con Decreto della direzione generale per il risanamento ambientale, il Ministero dell'Ambiente approva il progetto definitivo di messa in sicurezza idraulica della falda. Da febbraio 2021 sono passati altri due anni e ancora non ci sono notizie ufficiali della gara di affidamento dei lavori. Legambiente rileva che per mettere in sicurezza la falda occorre forse togliere prima i cumuli di scorie stoccate dentro l'area industriale, in gran parte nella famosa area di 35 ettari a suo tempo sequestrata dalla Guardia di Finanza. Questa – a nostro avviso – sarebbe la precondizione essenziale per mettere in sicurezza il sito anche dal punto di vista idraulico. Infatti, il progetto approvato nel 2021 è da considerarsi solo un mero marginamento fisico. Come già due anni fa, e come ancora più volte in precedenza, ci troviamo costretti a sollecitare le Istituzioni affinché i progetti approvati siano realizzati e portati a compimento nel più breve tempo possibile, e contestualmente si provveda a redigere nuovi progetti, trovare altri finanziamenti per completare integralmente la bonifica. Ci domandiamo: chi si deve occupare di tutto questo? A nostro avviso, l'esperienza fattuale di delega a Invitalia, è chiaramente fallimentare, ed è quindi ormai improcrastinabile una regia tecnico- politica che segua quotidianamente le procedure e indirizzi le scelte.

Per questo, ci rivolgiamo a tutti e tre i livelli istituzionali interessati: in primo luogo a Lei, Signor Ministro e poi a Lei Presidente della Regione Toscana, ma anche a Lei, Sindaco della città di Piombino: con spirito di leale collaborazione crediamo sia urgente che entri in azione una Struttura commissariale per le bonifiche, specifica per il SIN di Piombino, con personale competente e qualificato e con ampie facoltà operative. Sarebbe fondamentale per indirizzare il lavoro di Invitalia, sollecitando e coordinando tutte le istituzioni interessate, per affrontare il tema dello smaltimento, trattamento e recupero dei rifiuti che scaturiranno dalle attività di messa in sicurezza, di bonifica e dalle altre attività che si accingono a partire sul SIN, in un'ottica virtuosa di economia circolare.

L'azione commissariale e la cabina di regia a supporto, a nostro avviso, non dovranno solo occuparsi dell'avvio effettivo delle bonifiche, ormai non più procrastinabile, ma dovranno anche candidarsi a svolgere il ruolo di playmaker della gestione dei flussi di materia che, per centinaia di m3 si stanno muovendo o dovranno muoversi da e per la Val di Cornia, con la demolizione della centrale Enel, le fondazioni della strada 398 per il porto, in modo che il materiale di un cantiere se idoneo o suscettibile di trattamento possa diventare sottoprodotto ed essere utilizzato in altro cantiere, come nei sottofondi stradali della stessa strada 398, nella più concreta cornice dell'economia circolare. Per questo è fondamentale la riattivazione di un'adeguata impiantistica locale, atta a ricevere, trattare e smaltire i rifiuti provenienti dalle attività sopra menzionate.

Piombino e la Val di Cornia possono candidarsi a luogo di elezione per la gestione sostenibile delle materie di riciclo e degli aggregati di recupero, in antitesi ai milioni di m3 di scorie ed ettari di superfici industriali deturpate, con la contestuale possibilità di ridurre il prelievo di materiale lapideo vergine dalle cave di Campiglia, relegando questo solo per gli usi più nobili. Per questo, riteniamo fondamentale riaprire la "questione bonifica" che a oggi rimane come sospesa nel limbo. Ci aspettiamo pertanto risposte coerenti dal punto di vista ambientale, per evitare traffici di rifiuti, dare avvio alla costruzione delle infrastrutture fondamentali per questo territorio, oltre che per suggerire nuove speranze occupazionali e prospettive di ripresa economica, in un territorio industriale finalmente risanato. Da Stato, Regione e Comune, in buona sostanza, ci aspettiamo l'uscita dall'immobilismo e un impegno coordinato e concreto affinché si completi nel più breve tempo possibile quella bonifica che il territorio piombinese aspetta da troppi anni.

In aperture le Acciaierie di Piombino (foto Paolo Querci - licenza CC BY-SA 3.0)

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