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Cronaca Ardenza mare / Viale Italia

Viale Italia | Pulciné, rimossa l'insegna della pizzeria: "Lo ha deciso il Comune, è mancato il buon senso"

La rabbia dei titolari del locale che dopo mesi di ricorsi si aspettavano una soluzione e una mediazione: "Nessun segnale, non crediamo di aver la forza per affrontare anche questa situazione"

"Speravamo che si potesse arrivare ad una soluzione, soprattutto dopo i vari ricorsi che ci sono stati fino anche a quello presentato al presidente della Repubblica, invece siamo stati costretti a rimuovere l'insegna del locale. Non crediamo di aver la forza per affrontare anche questo, siamo confusi e sconcertati". È con rabbia e amarezza che Marta Mugnai, titolare insieme a Domenico Piazza di Pulcinè, pizzeria sul viale Italia che si trova di fronte alla Terrazza Mascagni, spiega quanto accaduto in queste ore e maturato al termine di un percorso che va avanti da alcuni mesi.

"È con rammarico e davvero molto affranti - spiegano - che comunichiamo che il Comune di Livorno oggi ci ha forzatamente fatto rimuovere la nostra insegna, nonostante avessimo più volte richiesto mediazioni". Un'insegna, lo sottolineano gli stessi titolari, "non autorizzata in quanto respinta a causa del vincolo paesaggistico". La richiesta per l'autorizzazione era stata inoltrata mesi fa agli uffici di competenza, ma per dimensioni e tipologia su quel palazzo non aveva ricevuto l'autorizzazione paesaggistica.  

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L'amarezza dei titolari: "Nessuna spiegazione, ma il buon senso dopo tanti sacrifici dov'è?"

Un punto, questo, sul quale però viene rivolta l'attenzione con particolare rammarico. "Non solo - aggiungono - non abbiamo ricevuto motivazione oggettiva del diniego, ma francamente riteniamo che nel nostro contesto, nell'edificio della nostra attività, su quel palazzo, non ci sia alcun tipo di deturpazione dell'ambiente e del paesaggio. Anzi - spiegano - forse un po' di parte possiamo asserire che portasse migliorie alla facciata del palazzo". Pulcinè infatti è un locale di più di 400 metri quadrati, con 11 finestre, a pochi passi da uno dei punti più belli, ammirati e suggestivi della città, la Terrazza Mascagni. 

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Per i titolari la rabbia aumenta quando il pensiero corre al difficile periodo delle chiusure legate al Covid. "Non conta essere sopravvissuti a due anni di restrizioni - spiegano - aver dovuto fare i conti con gli aumenti della materie prime, prima per la guerra e poi con la speculazione. Non conta aver affrontato la crisi energetica e aver assunto i giovani. Siamo al primo piano di un palazzo fatiscente e abbiamo lavorato sempre per avere maggiore visibilità. Ora non conta più nulla, solo le leggi senza logica e buon senso". Ciò che lamentano i proprietari infatti è l'assenza di mediazione e collaborazione. "Non avremmo voluto un trattamento preferenziale, ma vista la struttura, il primo piano e la grandezza del locale riteniamo che ci fosse oggettivamente margine per rilasciare l'autorizzazione".

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