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Cronaca

Guerra in Ucraina, Avis al fianco dei profughi: raccolta fondi per l'acquisto di medicinali

Chiunque può dare il proprio contributo effettuando un bonifico bancario sul conto corrente: IBAN IT 49N 02008 01601 000100736058

Dopo la Regione Toscana e il Comune di Livorno, anche l'Avis scende in campo a sostegno dei profughi che stanno scappando dalla guerra in Ucraina. L'associazione ha lanciato una raccolta di fondi per finanziare l'acquisto di medicinali, dispositivi sanitari e l'attivazione di corridoi umanitari per consentire ad alcuni pazienti ucraini bisognosi di urgenti cure di proseguire le proprie terapie all'estero. Si tratta di una campagna nazionale a cui Avis Toscana partecipa con il coinvolgimento delle 185 sedi presenti nella nostra regione che si stanno attivando in queste ore per fare appello ai donatori e alle comunità locali. Chiunque può dare il proprio contributo effettuando un bonifico bancario sul conto corrente: IBAN IT 49N 02008 01601 000100736058 intestato ad Avis Nazionale, con la causale "Donatori per la pace". 

"In questo momento - sottolinea la presidente di Avis Toscana Claudia Firenze - è importante prendere iniziative verificate e coordinate. Vogliamo fare in modo che gli sforzi di solidarietà siano veramente efficaci e la generosità di chi vuole aiutare le vittime di questo assurdo e terribile conflitto vada a buon fine. È uno strumento in più rispetto a quelli già attivati in ogni territorio della nostra generosa Toscana, un segno dell'altruismo che da sempre contraddistingue l'operato di Avis e che nel corso degli anni ha visto i nostri volontari impegnati in prima linea in occasione di calamità naturali come terremoti e alluvioni, ma anche sul fronte della pandemia. Ricordiamo ai donatori e a tutti i cittadini che non sono previste raccolte di sangue dedicate all'Ucraina. Il sistema, grazie alla collaborazione tra le associazioni di donatori e le istituzioni, è in grado di rispondere ai bisogni esterni ed esteri in qualunque momento. Ma rinnoviamo l'invito a donare regolarmente il proprio sangue e il proprio plasma perché anche in Italia il fabbisogno non cessa mai".

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