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Sciopero scuola, in piazza anche il 'no' agli istituti comprensivi: "Basta logiche di risparmio"

Oggi la manifestazione del coordinamento 'Stop comprensivi', sostenuto da tutte le sigle sindacali

Nuova giornata di mobilitazione oggi, venerdì 10 dicembre - in occasione dello sciopero nazionale della scuola che riunisce tutte le sigle sindacali -, contro la nascita degli istituti comprensivi a Livorno. Il coordinamento 'Stop comprensivi' ha infatti annunciato due presìdi nel corso della mattinata, uno alle 9 in piazza Guerrazzi e l'altro alle 10.30 in piazza del Municipio. "Ancora una volta - spiegano - faremo sentire la voce di chi ritiene che l'istituzione dei comprensivi produrrà considerevoli danni e nessun beneficio al sistema scolastico cittadino". Aggiungendo che "le criticità che abbiamo sollevato alla giunta e al provveditorato sono praticamente rimaste senza soluzione". 

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Una posizione, quella del coordinamento, sostenuta in maniera unanime dalle sigle sindacali di riferimento (Flc Cgil - Cisl Fsur - Uil scuola Rua - Snals Confsal - Cobas - Unicobas Scuola - Usb) che hanno annunciato tramite una nota congiunta la partecipazione alla manifestazione: "L'opposizione alla realizzazione generalizzata degli istituti comprensivi a Livorno - precisano - è stata portata avanti in modo deciso, ma l’amministrazione comunale e l'amministrazione scolastica continuano a non voler ascoltare la voce del personale della scuola, dei cittadini e delle cittadine e si ostinano a portare avanti un progetto che non ha nulla a che vedere con il miglioramento didattico e pedagogico ma che ha come unico fondamento - evidenziano - una logica di risparmio".

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Chiara la posizione del coordinamento che in merito alla nascita degli istituti comprensivi sottolinea come "il progetto, di cui anche le famiglie sono praticamente all'oscuro - dicono -, debba essere immediatamente fermato perché al momento non esistono né le necessità pedagogiche, né i tempi tecnici per una partenza dei comprensivi dal prossimo settembre 2022. Fermarsi è una condizione necessaria affinché, anche con il coinvolgimento di chi per tutta la fase di progettazione è stato escluso (docenti, personale ATA e famiglie), si possano valutare ed elaborare le soluzioni future più adeguate per la scuola del territorio, da ponderare e attuare con la dovuta gradualità". Poi la proposta da lanciare, anzi la vera sfida: "Fermiamo l'introduzione dei comprensivi - scrivono -, apriamo dei tavoli veramente partecipativi e parliamo di scuola del futuro. Proviamo in questo territorio ad essere i primi di un modello nuovo, non gli ultimi di modello ormai superato".

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I temi sollevati riguardanti le criticità espresse vanno dalla mancanza di investimenti nell'edilizia scolastica all'impoverimento dell'offerta formativa, ma anche "l'incapacità dell'amministrazione di fornire risposte tecniche su come saranno assegnati i docenti tra i nuovi Istituti". E poi ancora: contrazione delle segreterie, rischio di perdita di personale Ata (13 posti) e questione trasporti. "Con questa riforma c’è il rischio che molti alunni perdano la possibilità di frequentare la scuola più vicina - concludono -  perché gli accorpamenti proposti non sempre rispettano i flussi tradizionali di iscrizione; per pareggiare queste difficoltà, non ci risulta siano stati predisposti piani per il rafforzamento del servizio di trasporto pubblico".

La voce dei sindacati: "Non possiamo accettare questa operazione"

Temi, quelli evidenziati dal coordinamento Stop Comprensivi, che vengono ripresi anche dai sindacati, pronti a sostenere il settore della scuola. "Si colpiscono la scuola e la città di Livorno per semplici logiche di risparmio - spiegano-. In questo momento di disinvestimento a livello nazionale e in una situazione occupazionale messa già in gravi difficoltà dall'emergenza Covid, non possiamo accettare questa operazione, che non ha i presupposti per garantire miglioramenti dal punto di vista didattico e pedagogico, che mette in difficoltà le famiglie e taglia posti di lavoro per il personale scolastico".

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"Il territorio di Livorno - sottolineano - non può accettare questo ulteriore attacco alla scuola e all’occupazione. Dal mondo della scuola e dalle organizzazioni sindacali è stata richiesta la sospensione del progetto e la conseguente apertura di un confronto reale che, nel tempo, possa offrire concrete garanzie occupazionali per il personale e predisporre interventi e risorse adeguati per la scuola. Ma l'amministrazione comunale è rimasta sulle proprie posizioni".

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