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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Estorsioni, minacce e aggressioni per garantirsi i servizi di sicurezza nei locali, tre arresti

Operazione dei carabinieri. Indagate altre nove persone per associazione a delinquere, corruzione e rivelazione di segreto d'ufficio

Volevano ottenere il monopolio della gestione della sicurezza dei locali notturni e per farlo avrebbero fatto ricorso a minacce, estorsioni e rapine nei confronti di titolari e dipendenti di agenzie concorrenti. Le loro azioni, grazie anche alle denunce da parte delle vittime, non sono passate inosservate ai carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo di Livorno che hanno arrestato e condotto in carcere tre persone, italiani e albanesi, per associazione a delinquere, illecita concorrenza con minaccia o violenza e porto abusivo di armi da sparo. Altre nove persone invece sono indagate per corruzione e rivelazione di segreto d'ufficio. 

Le indagini da parte dei militari dell'Arma sono iniziate nel 2018, a seguito della denuncia sporta dal titolare di un'agenzia di sicurezza privata che aveva dichiarato di essere vittima di intimidazioni da parte di soggetti riconducibili ad una analoga società operante in quel settore. Secondo quanto scoperto dagli inquirenti, sarebbe emerso un vero e proprio racket nella gestione dei servizi di vigilanza e sicurezza in diversi locali di intrattenimento in provincia di Livorno. 

Aggressioni e minacce per avere il monopolio della sicurezza nei locali notturni

Dal 2018 si sarebbe assistito a una escalation di episodi violenti. Il 30 settembre due cittadini maghrebini hanno riferito di essere stati vittime di un pestaggio con conseguente rapina di beni ed effetti personali. Ma ancor più significativa della pericolosità degli indagati è la violenta aggressione nei confronti di 3 carabinieri da parte di un cittadino albanese, fermato a bordo della sua auto nel luglio del 2019 e poi arrestato, che ha aggredito con un coltello i militari dell'Arma. Nella macchina erano state rinvenuti anche due mazze da baseball e uno spray urticante.

L'uso della violenza sarebbe stato sistematico e rivolto non solo alle persone, ma anche ai beni ad esse riconducibili. In tale contesto sarebbero avvenuti il danneggiamento dei quattro pneumatici di una vettura  nel settembre 2018 e, alcuni mesi dopo, nel gennaio 2019, l'incendio di uno scooter, in uso a concorrenti.

Racket servizi sicurezza discoteche

Il sequestro di armi e gli arresti

L'organizzazione faceva leva sulla forza intimidatrice derivante dalla prestanza fisica di taluni sodali ma, soprattutto, sulla disponibilità di armi da sparo, emersa nel corso delle indagini e riscontrata il 28 febbraio 2019, quando una pattuglia del Nucleo radiomobile della compagnia di Pisa ha scoperto e sequestrato su un'auto con a bordo due indagati 3 pistole, 4 manganelli, 3 mazze da baseball, un pugnale ed un taser. Il 15 dicembre 2020, inoltre, lo stesso cittadino albanese che aveva aggredito i 3 carabinieri è stato nuovamente arrestato dalla polizia perché nel corso di un inseguimento da parte di una volante si disfaceva di una pistola risultata rubata.

Oltre che sul territorio livornese, l'organizzazione sarebbe stata interessata ad accaparrarsi anche la gestione del servizio di controllo e sicurezza di alcuni locali della provincia di Pisa e nei confronti di alcuni indagati sarebbero emerse responsabilità in ordine alla detenzione e commercializzazione di sostanze stupefacenti. 

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