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Cronaca

Reddito di cittadinanza: come, dove e quando fare richiesta a Livorno

Le domande vanno presentate dal 6 al 31 marzo. Le poste, per evitare caos, hanno creato un calendario in base all'iniziale del cognome

Da oggi mercoledì 6 marzo sarà possibile presentare domanda per il reddito di cittadinanza nazionale, uno dei capisaldi del Movimento 5 Stelle. A Livorno questa misura di sostegno economico, adottata in maniera locale, è già stata sperimentata con esiti molto positivi. Ora però tutto cambia. L'anno scorso a fare richiesta del contributo economico furono circa 200 persone, adesso potrebbero essere quasi 10 mila. Per evitare code e caos alle poste (uno dei luoghi dove è possibile sottoscrivere la richiesta), è stato deciso di creare un calendario in base all'iniziale del cognome. Con questo stratagemma le poste sperano di evitare una inutile corsa agli sportelli che, tuttavia, questa mattina non si è verificata.

Cos'è il reddito di cittadinanza

È una misura di sostegno economico e sociale a favore di coloro che si trovano temporaneamente in condizione tali da non poter far fronte al proprio mantenimento e a quello della propria famiglia. Il contributo mensile costituisce integrazione al reddito ed è finalizzato al supporto di spese per utenze domestiche, spese quotidiane e straordinarie.

Come richiedere il reddito di cittadinanza

La domanda per può essere presentata telematicamente attraverso questo sito, nei Centri di assistenza fiscale (Caf) o, dopo il quinto giorno di ciascun mese, negli uffici postali. Dopo aver presentato la domanda, l'Inps verificherà i requisiti. In seguito, sarà comunicato quando e in quale ufficio postale sarà possibile ritirare la carta del reddito di cittadinanza.

Quando richiederlo a Livorno

Le richieste vanno presentate a partire dal 6 marzo e ci sarà tempo fino al 31 marzo. Come detto, le poste hanno stilato un calendario in base all'iniziale del cognome:

  • mercoledì 6 marzo → cognomi dalla A alle B
  • giovedì 7 marzo → tutti i cognomi che iniziano con la C
  • venerdì 8 marzo → cognomi dalla D alla F
  • sabato 9 marzo → cognomi dalla G alla K
  • lunedì 11 marzo → cognomi dalla L alla M
  • martedì 12 marzo → cognomi dalla N alla R
  • mercoledì 13 marzo → cognomi dalla S alla Z

I requisiti

Il richiedente deve essere cittadino maggiorenne italiano o dell’Unione Europea oppure il suo familiare deve titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente o cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo. È, inoltre, necessario essere residente in Italia per almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo. 
Il nucleo familiare deve essere in possesso di:

  • un valore ISEE inferiore a 9.360 euro;
  • un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 30 mila euro;
  • un valore del patrimonio mobiliare non superiore a 6 mila euro per il single, incrementato in base al numero dei componenti della famiglia (fino a 10 mila euro), alla presenza di più figli (mille euro in più per ogni figlio oltre il secondo) o di componenti con disabilità (5 mila euro in più per ogni componente con disabilità).
  • un valore del reddito familiare inferiore a 6 mila euro annui, moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza (pari ad 1 per il primo componente del nucleo familiare, incrementato di 0,4 per ogni ulteriore componente maggiorenne e di 0,2 per ogni ulteriore componente minorenne, fino ad un massimo di 2,1). Tale soglia è aumentata a 7.560 euro ai fini dell’accesso alla Pensione di cittadinanza. Se il nucleo familiare risiede in un’abitazione in affitto, la soglia è elevata a 9.360 euro.

Per accedere alla misura è inoltre necessario che nessun componente del nucleo familiare possieda:

  • autoveicoli immatricolati la prima volta nei 6 mesi antecedenti la richiesta, o autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc oppure motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati la prima volta nei 2 anni antecedenti (sono esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità);
  • navi e imbarcazioni da diporto.

La perdita

Si prevede la decadenza dal reddito di cittadinanza quando uno dei componenti il nucleo familiare:

  • non effettua la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro;
  • non sottoscrive il patto per il lavoro ovvero il patto per l’inclusione sociale;
  • non partecipa, in assenza di giustificato motivo, alle iniziative di carattere formativo o di riqualificazione o ad altra iniziativa di politica attiva o di attivazione;
  • non aderisce ai progetti utili alla collettività, nel caso in cui il comune di residenza li abbia istituiti;
  • non accetta almeno una di tre offerte di lavoro congrue oppure, in caso di rinnovo, non accetta la prima offerta di lavoro congrua;
  • non comunica l’eventuale variazione della condizione occupazionale oppure effettua comunicazioni mendaci producendo un beneficio economico del Reddito di cittadinanza maggiore;
  • venga trovato, nel corso delle attività ispettive svolte dalle competenti autorità, intento a svolgere attività di lavoro dipendente, ovvero attività di lavoro autonomo o di impresa, senza averlo comunicato.

Chiunque presenti dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere oppure ometta informazioni dovute è punito con la reclusione da due a sei anni. È prevista, invece, la reclusione da uno a tre anni nei casi in cui si ometta la comunicazione all’ente erogatore delle variazioni di reddito o patrimonio, nonché di altre informazioni dovute e rilevanti ai fini della revoca o della riduzione del beneficio. In entrambi i casi, è prevista la decadenza dal beneficio con efficacia retroattiva e la restituzione di quanto indebitamente percepito.

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