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Cronaca

Scuola | Studenti delle superiori di nuovo in classe. Gli istituti: "Grande entusiasmo tra i ragazzi, ma ancora lacune sui trasporti"

Alunni sui banchi dopo mesi di didattica a distanza. Presidi e insegnanti: "C'è voglia di tornare a fare lezione in presenza"

È scattata l'ora X per gli studenti delle scuole superiori livornesi, rientrati in classe ieri mattina, lunedì 11 gennaio, pur se al 50%: metà classi in presenza e l'altra metà in dad. La speranza, però, è quella di portare a casa l'anno scolastico aumentando progressivamente la percentuale di ore in presenza arrivando almeno al 75%. Tra i ragazzi, assicurano i docenti intervistati da LivornoToday, era tangibile l'entusiasmo e la voglia di tornare in classe. "È stato un bel giorno - hanno dichiarato in coro - adesso non spegniamo l'entusiasmo".

Francesca Barone Marzocchi (Vespucci): "Ragazzi felici di tornare in classe"

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"Nei primi giorni dopo le vacanze di Natale - dal 7 al 9 gennaio - avevamo ripreso i laboratori e i gruppi classe per garantire l'inclusione - dichiara la dirigente dell'Istituto Vespucci. Abbiamo scelto di ripartire con la modalità delle classi intere, per un totale del 50% degli studenti dell'istituto, in presenza a giorni alterni e oggi, tolta qualche assenza fisiologica, abbiamo ritrovato le classi al completo. Ho girato un po' per le classi e ho trovato ragazzi felici di essere nuovamente in classe con i compagni, qualche malumore si è registrato soltanto nelle prime, causato dal fatto che sono giovani che non hanno avuto modo di conoscersi a fondo e di formare un gruppo. È sbagliato pensare che non ci siano ancora delle questioni da risolvere, ma come inizio è andato bene. Dalla prossima settimana, se la situazione sanitaria lo permetterà, gli studenti torneranno in classe al 75%, quindi tre giorni in presenza". 

Lamberto Giannini (Enriques): "Oggi è stato un bel giorno, si respirava aria buona"

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"Il rientro è andato benissimo, oggi è stato un bel giorno - esordisce Lamberto Giannini, docente di storia e filosofia del liceo scientifico Enriques -, ho respirato l'entusiasmo e la voglia di venire a scuola. Adesso è importante preservare tutto questo, non importa recuperare il programma, quanto piuttosto incrementare questo desiderio di stare insieme a scuola senza opprimere gli studenti".

Non mancano, però, delle critiche: "Mi disturba che alcune scuole, pur avendo la possibilità di attivare la dad da casa, facciano andare gli insegnanti a collegarsi da scuola. Questi sono spostamenti che trovo totalmente inutili, meglio allora una classe in più a scuola che venti insegnanti in collegamento dalle aule".

Cristina Grieco (Cecioni): "I ragazzi hanno voglia di tornare a fare lezione in presenza"

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"Tutto si è svolto in maniera regolare, senza particolari criticità - afferma Cristina Grieco, presidente del Cecioni -. Noi, rispetto alla prima parte dell'anno, abbiamo deciso di ampliare ulteriormente l'orario di ingresso proprio per far entrare i ragazzi alla spicciolata in maniera ordinata e senza assembramenti. Abbiamo avuto la metà delle classi, mentre il 12 gennaio avremo l'altra metà. Durante la mattinata sono passata tra le classi per sentire in particolar modo i pendolari sulla situazione dei trasporti: una metà di loro mi ha detto che li ha trovati migliorati rispetto alla prima parte dell'anno, l'altra ha invece evidenziato che qualche criticità è ancora presente".

"Tra gli studenti - prosegue Grieco - ho colto tanta voglia di tornare a fare lezioni in presenza, ovviamente con tutte le precauzioni del caso. Vogliono recuperare quel lato di socialità strettamente connesso alla scuola. Io mi sono appellata al loro senso di responsabilità: noi vogliamo tenere aperta la scuola il più possibile, ma per far questo occorre rispettare certi comportamenti. Per la sicurezza di tutti, dopo aver ampliato l'orario di ingresso, allungheremo ulteriormente anche quello di uscita".

Maurizio Taddei (Iti): "La scuola ha organizzato le lezioni in sicurezza, da rivedere il sistema di trasporti"

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"Il rientro è stato normale e organizzato bene, - racconta Maurizio Taddei, docente dell'Iti - i ragazzi sono entrati a scuola da quattro ingressi ben distanziati. Nella prima giornata in presenza abbiamo distribuito un questionario da cui è emerso che tutti avevano gran voglia di rientrare: a mancare sono stati soprattutto i laboratori che sono poi la caratteristica del nostro percorso. Qualche lacuna c'è stata semmai nell'organizzazione del trasporto scolastico - prosegue Taddei - . Dalle risposte dei nostri studenti, infatti, si evince che non c'è stato un aumento sostanziale del numero di corse né una presenza importante di steward e controllori. Ed è un peccato perché la scuola, con tutte le precauzioni e l'attenzione, è un posto sicuro ma devono esserlo anche i trasporti che utilizzano chi viene a fare lezione in presenza". 

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