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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Rifiuti, le reazioni sui social: "Bene la differenziata, ma il porta a porta va migliorato"

Dopo il nostro servizio, il dibattito si accende su Facebook: "Servizio giusto, ma i bidoncini sono scomodi. Servono più ritiri"

All'indomani dell'annuncio del sindaco Nogarin: "Abbiamo raggiunto il 65% della differenziata, puntiamo al 75% entro il 2021", non si placa la discussione su chi è a favore del porta a porta e chi contro. Dal nostro tour effettuato tra San Marco e Venezia sono giunte opinioni discordanti. Si passa infatti da "mi trovo bene con questo nuovo sistema di raccolta dei rifiuti" a "spero che torni tutto come prima". Il confronto tra le due fazioni finisce, come spesso accade, con l'invadere anche i social come accaduto sulla fanpage di LivornoToday. Tra accuse e apprezzamenti, il pensiero è unanime: "Ben venga la differenziata, ma il sistema va rivisto". 

Problema bidoni in strada e a casa 

Il primo problema che viene sollevato riguarda lo slalom che spesso la gente è costretta a fare tra i marciapiedi: "Non è che non piace la raccolta (differenziata, ndr) ma è questo sistema che non va - commenta Giovanni Ghilarducci-. I sacchetti ed i bidoncini stanno anche per una giornata intera sui marciapiedi e quando c'e vento vengono sparpagliati per la strada". Altra difficoltà segnalata dagli utenti è quella legata ai giorni di ritiro della spazzatura: "Io non discuto la differenziata - sottolinea Francesca Brontolo - solo non capisco perché mi devo tenere la spazzatura per una settimana in casa. Non ho terrazza e non ho bidoni condominiali. Mi sembra una prepotenza obbligare le gente a buttarla solo in giorni prestabiliti". A Francesca fa eco Gabriella Carocci: "Più che altro stai diversi giorni con l'immondizia in casa, ma in certe zone fanno come vogliono". 

Ben venga la differenziata 

Se ad alcuni il porta a porta proprio non va giù, altri invece lo accettano tranquillamente: "In tutti i comuni è così e ci troviamo bene" sintetizza Dade Deso. Dello stesso parere Saverio Solfanelli che tuttavia pone l'accento su un'altra questione: "Mi viene da pensare che indipendentemente dalla soluzione, purtroppo sia proprio il livornese medio che, essendo ineducato, trova difficoltà ad adeguarsi al resto d'Italia, dove la differenziata si fa da anni. Immagino che il posto per il supermega televisore per vedere il calcio e una stanza piena di cavolate più o meno ce lo hanno tutti, ma posto per un bidoncino dell'umido ermetico è proprio un'impresa trovarlo. Non abito più qua, ma ogni volta che torno mi domando se questa città meriti ancora di essere provincia. Forse era meglio accorparla a Pisa, almeno, con le leggi comunali che hanno qualcuno sì che piangeva per davvero. Oggi in via Mayer una signora ha portato la spazzatura della figlia al cassonetto. E' un mese che ci sono i cassonetti con le tessere e lei non lo sapeva e ha attaccato tutto fuori". Chiusura con Giulia Bellaveglia: "Basta un minimo di organizzazione. E vivo in cinquanta metri quadrati, non in un castello". 

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