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Cronaca

Fase 2, riaperture Livorno | Ristoranti, ripartenza soft tra tavoli distanziati e all'aperto: "Senza turisti sarà dura"

Saracinesche ancora abbassate in diversi locali. I titolari delle attività non nascondono la loro preoccupazione: "Non sarà facile rialzarsi a certe condizioni, speriamo passi in fretta anche la paura"

Tra molte incertezze e preoccupazioni, anche i ristoranti hanno incominciato a riaprire. C'è chi, dopo il via libera da parte del governo, si è lanciato aprendo subito dalla mattina di lunedì 18 maggio ed essere pronto già per il pranzo; chi, invece, ha alzato la saracinesca nel pomeriggio per organizzare la cena; e chi, infine, ha deciso di aspettare perché "c'è anche troppa paura e insicurezza tra le persone e, in questo momento, riaprendo si rischierebbe di buttare via quei pochi soldi rimasti per ripartire". Ad ogni modo, coloro che sono tornati in attività lo hanno fatto nel pieno rispetto della normativa, tra guanti, mascherine, gel disinfettante e distanziamento tra i tavoli, perdendo in molti casi anche il 50% dei coperti.

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Ristopescheria Il Porto: "L'ottimismo c'è, ma per capire come andrà ci vorrebbe la sfera di cristallo"

"Per noi è stato un nuovo inizio - commenta Maurizio della Ristopescheria Il Porto -, abbiamo riaperto a pranzo e lo faremo anche a cena, tutti i giorni. La situazione è un incognita, non sappiamo nemmeno noi cosa ci aspetta. La gente si è un po' informata, ma il primo giorno abbiamo fatto solo 5 prenotazioni a pranzo e stop. Ci proviamo, anche se siamo un po' scettici dobbiamo adeguarci alla situazione. L'ottimismo c'è, ma devo dire che ci vorrebbe una bella sfera di cristallo per vedere oltre. Abbiamo disposto i tavoli a intervalli, ovvero abbiamo apparecchiato un tavolo sì e uno no, in modo da rispettare le distanze. Il tutto ci costa una riduzione dei tavoli del 50%, anche il personale è in cassa integrazione e andiamo avanti con il minimo indispensabile".

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Enoteca Forte San Pietro: "Fino a giovedì non riapriremo: senza turisti non c'è fretta"

"Fino a giovedì non apro - commenta Dario dell'Enetoca Forte San Pietro -, non ho fretta, lavoro prettamente con i turisti e in questo momento non ci sono. Aprirò a pranzo e a cena perché il messaggio che cerchiamo di dare noi come molti altri è quello di una quasi normalità. Dobbiamo capire come risponderanno le persone, non sappiamo immaginarci che tipo di affluenza ci potrà essere e per questo dobbiamo calcolare bene tutto per non buttare via le poche risorse che ci sono". "Io, fortunatamente, ho un locale che per struttura ha già delle distanze tra i tavoli, quindi non dovrei perdere molti coperti - continua -. Dovremmo lavorare molto sulla testa delle persone, perché quando vengono a mangiare al ristorante si devono rilassare. Sto pensando di installare dei separè con dei telai in legno e trasparenti per offrire una maggiore sicurezza ai clienti ma facendoli sentire a loro agio".

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Trattoria pizzeria La Scarpetta: "Orario ridotto solo la sera, a pranzo chiusi"

"Resteremo chiusi fino a venerdì - commenta Erika della Trattoria pizzeria La Scarpetta-, vogliamo valutare tutto con calma e preparare l'occorrente secondo le norme del dpcm. Sicuramente non riapriremo più a pranzo, almeno per ora, apriremo la sera con la trattoria e la pizzeria e continueremo a fare le consegne a domicilio". "Con le misure sul distanziamento perdiamo 5 tavoli - prosegue - e allora, dato che sarà tutto su prenotazione, abbiamo pensato di fare un orario ridotto dalle 19 alle 23: prima la gente si tratteneva a chiaccherare, ora non sarà più possibile. Ripartiremo con un menù ridotto e poi vedremo come sarà la risposta della clientela. Sarà una ripartenza soft e a personale ridotto, speriamo di poter ottenere la possibilità di mettere i tavoli in esterno per vedere di recuperare i coperti mancanti".

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Ristorante Il Viandante:"Per il momento useremo solo lo spazio esterno"

"Noi metteremo soltanto i tavoli fuori - racconta Mauro del ristorante Il Viandante -, per cui lunedì e martedì siamo rimasti chiusi per il maltempo. Abbiamo deciso di usare lo spazio esterno e non apparecchiare tavoli all'interno del locale, ma è una scelta nostra: mi sento più sicuro e penso che anche i clienti si sentano più a loro agio". "Sono un po' dubbioso sul fatto che le persone fin da subito possano venire a mangiare al ristorante - dice ancora -, ma spero che con il tempo le cose cambino e riprenda la vita di sempre. I tre mesi di chiusura sono stati devastanti: bollette da pagare, affitto, utenze. Una mazzata, prima riapriamo e meglio è. La possibilità che ha dato il Comune di poter raddoppiare il suolo pubblico è un aiuto importante in questo momento".

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