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Cronaca

Sciami di api a Livorno, parlano gli esperti: "Ecco perché accade e cosa non si deve fare"

Parlano Sara D'Amato e Stefano Cosimi, gli apicoltori che sono intervenuti pochi giorni fa in via dell'Ardenza

Due episodi a distanza di pochi giorni l'uno dall'altro. Uno all'Ardenza, vicino ad una banca, l'altro in via del Risorgimento. E ancora altri due in via Cimarosa e via Giacomelli. Centinaia e centinaia di api posate nel primo caso su di un muretto e, nel secondo, a ricoprire quasi interamente una macchina parcheggiata, fino agli sciami più piccoli su una fioriera e vicino alla finestra di un palazzo. Situazioni delicate, in merito alle quali è assolutamente necessario chiamare in causa degli esperti per non rischiare in termini di ambiente e sicurezza. Nel primo caso, che risale a circa una settimana fa, Anpana e vigili del fuoco allertarono due apicoltori, Sara D'Amato e Stefano Cosimi de Il Grillo e la Margherita, che risolsero il problema. "La primavera - hanno spiegato a LivornoToday - è una stagione proficua per questo tipo di situazioni. Nello specifico i mesi di aprile, maggio e giugno, ma a volte può accadere anche ad agosto e settembre".

Solo a Livorno tre episodi nell'arco di poco più di una settimana. Si tratta dunque di situazioni ordinarie?
"Sì, la primavera è appunto il periodo della sciamatura, si tratta quindi di situazioni naturali. Per le api la sciamatura è una sorta di riproduzione, una questione di vera e propria sopravvivenza".

Come avviene esattamente?
"Capita che la regina e una parte di api che fanno parte di un alveare in super organico si spostino in altre zone per riprodursi. Con le operaie che sono in grado quindi di realizzare nuovi favi".

C'è un momento particolare della giornata e luoghi specifici in cui avviene la sciamatura?
"Generalmente nelle ore di una giornata di sole e su superfici con temperatura piuttosto calda. Le api, prima che cali il sole, individuano il posto dove vanno a creare questi accumuli che hanno il compito di proteggere la regina. Può capitare, in primavera ed estate, che se ne trovino anche nelle soffitte e nei sottotetti".

Quelli che abbiamo visto in questi giorni sono sciami numerosi?
"No, diciamo che sono stati anche piuttosto piccoli visto che generalmente ci sono anche 30-40mila api all'interno di un alveare. Quelle che sciamano creano una nuova regina e si portano dietro un gruppetto di operaie. Il vecchio alveare rimane con un numero dimezzato e la parte che se ne va forma una nuova famiglia".

Che sia in città o in aperta campagna dunque è relativo?
"A loro interessa poco, lo sciame parte e se ne va. Teniamo conto che le api lavorano in un raggio di circa 3 chilometri".

In casi del genere che cosa è opportuno fare e che cosa non va assolutamente fatto?
"Da non fare in assoluto è cercare di uccidere le api, e di sera per esempio anche non disturbarle con una luce perché ne sono attirate e possono attaccare. Ciò che va fatto è contattare subito i vigili del fuoco, o associazioni che hanno contatti di apicoltori esperti in grado di intervenire. A volte capita anche che alcuni sciami muoiano naturalmente, magari in volo, e una volta morta la regina la cosa si esaurisce perché diventa impossibile riprodursi". 

Quanto può durare l'intervento di rimozione e salvataggio delle api?
"Dipende, spesso è una cosa molto rapida e in pochi minuti l'operazione si conclude, in altre occasioni può durare anche più di un'ora". 

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