Porto, sequestrati 48,5 chili di cocaina nascosti in un container proveniente dal Sudamerica: la droga valeva 34 milioni di euro. Foto e video
Operazione congiunta di Guardia della Finanza e Agenzia delle Dogane
A distanza di poche settimane dall'ultimo ecco un nuovo importante sequestro di droga al porto di Livorno, effettuato in un'operazione congiunta da Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane. A finire nella rete 48,5 chili di cocaina provenienti dal Sudamerica, accuratamente divisi in panetti all'interno di un container che trasportava carico alimentare.
Il presidio di controllo doganale nel porto di Livorno conferma dunque la sua efficacia, a breve distanza dei precedenti sequestri operati in questi ultimi due mesi. Un altro significativo risultato, dunque, nella lotta al traffico di stupefacenti. L'operazione è il frutto del dispositivo di controllo realizzato da Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane all’esito di un’attenta analisi dei rischi dei contenitori presenti nel Terminal, per individuare una possibile spedizione, che potesse essere utilizzata per occultare una partita di sostanze stupefacenti.
Il carico diviso in panetti e nascosto nella struttura del container, avrebbe fruttato 34 milioni di euro
L’esperienza, le risorse messe in campo dai funzionari antifrode delle Dogane e dai militari delle Fiamme Gialle del gruppo di Livorno, nonché la fattiva collaborazione del Terminal, hanno consentito - dopo un meticoloso lavoro di incrocio dati - di individuare il contenitore proveniente dal Sud America, al cui interno erano stati occultati i panetti. Anche in questo caso, per cercare di ingannare le attività ispettive, la cocaina era nascosta nella struttura del contenitore che trasportava un carico alimentare, ma gli strumenti in dotazione all’Agenzia delle Dogane e Monopoli e le unità cinofile della Guardia di Finanza ne hanno permesso il ritrovamento.Lo stupefacente, dopo essere stato campionato ed analizzato dal laboratorio chimico dell’Agenzia delle Dogane, verrà distrutto all’inceneritore e così strappato alle piazze di spaccio dove avrebbe fruttato alla criminalità organizzata oltre 34 milioni di euro.