
Maxi sequestro di mascherine irregolari provenienti dalla Cina: denunciato un grossista che le rivendeva alle farmacie
Gli esercenti erano ignari che i dispositivi non fossero conformi alla legge. L'uomo infatti falsificava gli attestati di conformità
Nuovo sequestro di mascherine irregolari da parte della finanza dopo che il 30 giugno ne erano state confiscate oltre 900. Questa volta l'attenzione del Nucleo di polizia economico finanziaria di Livorno ha posto l'attenzione su un grossista di Pontedera (Pisa) che aveva acquistato un grande stock di dispositivi di protezione, circa 200mila, provenienti dalla Cina. Pur sapendo che non fossero conformi in quanto riportavano cetficiazioni CE rilasciate da un ente europeo non accreditato, l'uomo le avrebbe vendute a circa 60 farmacie ed altre attività della Toscana, Liguria, Emilia Romagna, Lazio, Abruzzo, Campania e Sicilia.
Il commerciante, al fine di eludere i controlli, avrebbe falsificato, secondo quanto scoperto dalla finanza, gli attestati di conformità provocando un grave danno sia agli esercenti che, soprattutto, alla cittadinanza. L'intervento delle fiamme gialle ha fatto sì che 37mila mascherine tipo KN95 (equivalente alla FFP2) fossero immediatamente sequestrate. Il grossista è stato quindi denunciato all'autorità giudiziaria per frode in commercio realizzata con l’utilizzo di documenti falsi e comunque non idonei alla certificazione dei prodotti e aggravata per effetto di vendite di articoli per la tutela della salute illegittime e in condizioni di emergenza.