Comune disposto a pagare l'affitto, rinviato lo sfratto di un pensionato
Ipovedente in difficoltà economiche, avrebbe dovuto lasciare la casa l'11 aprile, ma la proprietaria, dopo un incontro con Asia, ha accettato la soluzione precedentemente proposta dall'amministrazione
Renato ha 75 anni, è ipovedente e vive con una pensione di 600 euro al mese. Troppo poco per riuscire a campare dignitosamente e pagare l'affitto della casa in via Provinciale pisana, dove vive da solo. Eppure lo ha sempre fatto, grazie all'aiuto della figlia, ma da quando questa ha perso il lavoro per Renato le difficoltà sono aumentate. L'anziano è diventato così moroso, più o meno da un anno, e dopo la denuncia della proprietaria di casa gli è stato notificato l'atto di sfratto che avrebbe dovuto essere eseguito giovedì 11 aprile. Avrebbe, perché di fatto nessuno ha cacciato l'uomo che, per i prossimi tre mesi, continuerà dunque a vivere in via Provinciale pisana fino a quando non si troverà una soluzione definitiva.
La proposta del Comune: pagare tre mensilità in attesa di un alloggio Erp
Quella temporanea, nel frattempo, è stata raggiunta grazie al lavoro del sindacato Asia-Usb che ha convinto la proprietaria di casa a rivedere la propria posizione, dopo l'iniziale rifiuto alla proposta del Comune di farsi carico delle spese. "Ci eravamo già attivati nei giorni scorsi – spiega l'assessore al sociale Leonardo Apolloni – per aiutare il signor Renato, proponendo di pagare l'affitto grazie ai soldi attinti dal fondo specifico. Una proposta che, tuttavia, non era stata accettata dalla proprietaria dell'appartamento".
Tra i motivi del rifiuto dell'anziana signora, anche la necessità di rientrare in possesso dell'appartamento a piano terra, considerata l'imminente operazione a una gamba che le creerà indubbi problemi di mobilità. Tuttavia la donna, dopo le insistenze del sindacato, ha accettato la proposta, adesso da rivalutare in Comune, che sia l'amministrazione a farsi carico delle spese di locazione per i prossimi tre mesi. Alla scadenza di questi, Renato dovrà comunque lasciare la casa, con la speranza che gli uffici preposti all'emergenza abitativa abbiano nel frattempo trovato una soluzione definitiva.