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Cronaca

Sgombero Picchetto, politica divisa: le reazioni dei candidati sindaco

I commenti a caldo in merito alla maxi operazione di piazza Guerrazzi

In piazza Guerrazzi è in corso in queste ore, martedì 7 maggio, lo sgombero del Palazzo del Picchetto, con all'interno un centinaio di persone che, a seconda delle situazioni, verranno prese in carico dall'amministrazione comunale e dai servizi sociali.
Sul posto, nel corso della mattinata, sono arrivati anche gli esponenti politici locali e alcuni candidati alla carica di sindaco. Reazioni differenti tra chi vede nell'operazione una spettacolorizzazione del disagio umano e chi, invece, approva l'intervento decisivo per il ripristino della legalità.

Barbara La Comba: "Una strumentalizzazione del disagio umano"

"Questa operazione arriva dopo due anni e mezzo di sopralluoghi, richieste di intervento e tentitavi di mettere l'attenzione su questa vicenda che sicuramente ha richiesto del tempo. Tutti verranno accompagnati in nuovi alloggi e ci auguriamo che il processo di sgombero sia sereno. E' stato un percorso complicato me nel frattempo la situazione poteva e doveva essere gestita meglio perché il forte degrado a cui abbiamo assistito in questi anni attiene a una fase di passaggio in cui bisognava vigilare, perché lo stato di pericolo e le difficoltà dei residenti erano evidenti. E' una ferita aperta che si richiude, guarda caso, adesso che è stata risistemata la piazza e in queste tempistiche c'è un po' di ipocrisia. Non credo nella casualità che abbiano finito di fare le pratiche poco prima di inaugurare la piazza. Di nuovo assistiamo ad una strumentalizzazione sotto elezioni di una vicenda di forte disagio umano che meritava un po' più di rispetto".

Luca Salvetti : "Situazione inaccettabile nel cuore della città"

"Qualcuno tira fuori il fatto che questa operazione venga fatta in campagna elettorale, io lascio da parte questo aspetto e lascio che ognuno giudichi con intelligenza. Rimane un elemento fondamentale il fatto che nel cuore di Livorno non si poteva più accettare una situazione del genere, quindi siamo soddisfatti  che quello che accade stamattina contribuisca a riportare serenità e legalità in questo luogo. Mi auguro, però, che anche altre situazioni vengano prese in considerazione, con la speranza che altri eventuali sgomberi siano accompagnati da un'attenzione reali ai soggetti coinvolti".

Andrea Romiti: "Abbiamo messo paura ai Cinque Stelle"

"Con questi metodi sgombereremo tutti gli stabili occupati. Questo è solo il primo passo per riportare la legge a Livorno perché in situazioni come l'occupazione del Picchetto è stato sospeso lo stato di legalità. E' bastata la nostra candidatura per far mettere paura ai Cinque Stelle e far partire la liberazione di questo stabile occupato".

Ina Dhimgjini: "Non si può intervenire solo in campagna elettorale"

Critica anche la posizione della candidata sindaco Ina Dhimgijini. "Ringraziamo tutte le Forze dell'Ordine che in questo momento così delicato stanno effettuando lo sgombero al Palazzo del Picchetto, assumendosi anche responsabilità per la propria incolumità fisica. Il disagio abitativo non può essere effettuato giusto in occasione della campagna elettorale e senza aver predisposto quegli strumenti indispensabili a tutelare la vita altrui, e che tanto sono stati richiesti in questi anni".

Potere al Popolo: "Intervento necessario nel momento sbagliato"

"Quella struttura è sempre stata fuori controllo. Già nel 2016 il sindacato Asia aveva denunciato pubblicamente, attraverso una manifestazione e un presidio, cosa avveniva al suo interno e aveva preso chiaramente le distanze da quella gestione. La pratica di chiedere un contributo economico alle famiglie occupanti venne dimostrata, era vero e proprio "pizzo" a cui le famiglie erano costrette se non volevano essere allontanate. E' evidente che questa situazione poco gestibile è servita a tutti per far accrescere l'allarme sociale in città e organizzare uno sgombero, in grande stile, a poche settimane dalle elezioni. Questa mattina di fronte al palazzo abbiamo assistito alla passerella dei vari candidati a Sindaco, tra selfie, dirette facebook e rivendicazioni fuori tempo massimo che ci danno il senso di cosa sia diventata la politica oggi. Se un intervento era necessario questo è arrivato nel momento più sbagliato. La situazione si poteva affrontare con serietà utilizzando gli strumenti che l'amministrazione ha a disposizione senza bisogno di spettacolarizzazioni o passerelle. Ci auguriamo che le famiglie che davvero si trovano in difficoltà, specialmente quelle con minori, siano assistite dalle istituzioni e non siano abbandonate a se stesse".

Carina Vitulano: "Da anni di inerzia a spiegamento di forze"

Arriva, a mezzo social, anche la reazione della candidata di Per Livorno in Comune con un post a firma di Maurizio Alderoni. "Apprendiamo dai media dello sgombero del Picchetto con un dispiegamento di forze che prevede oltre 100 agenti. Noi siamo per la legalità e siamo consapevoli del disagio dei residenti, per situazioni di degrado e spaccio ormai a livelli inaccettabili. L' intervento quindi doveva essere effettuato, su questo non ci deve essere alcuna ombra di dubbio. Siamo tuttavia altrettanto consapevoli che le persone, chiunque esse siano, abbiano il diritto di vivere sotto un tetto, in situazioni igieniche accettabili, in sicurezza per la incolumità fisica (e talvolta per la vita) e soprattutto con dignità. Quindi quello che ci lascia perplessi è questo passaggio sempre molto traumatico da anni di inerzia totale, a cento poliziotti che blindano una delle strade più importanti del centro di Livorno. 

Marco Bruciati: "Una pagina triste della campagna elettorale"

Arriva in serata su facebook anche la reazione di Marco Bruciati che prende le distanze dalle passerelle dei suoi "colleghi" candidati. 
"Questa mattina, a prescindere dalla consapevolezza che all'interno del palazzo del Picchetto la situazione era da tempo non più sostenibile, si è consumata una delle pagine più tristi di questa campagna elettorale. Un intervento realizzato in modo tardivo ed eclatante per pure esigenze di marketing politico (sono almeno due anni che l'azione poteva essere fatta) con l'unico fine di offrire una prova muscolare per tutto quell'elettorato che richiede a gran voce il ripristino della legalità. Una triste passerella di candidati che facevano a gara a rilasciare dichiarazioni, in alcuni casi totalmente folli e deliranti, davanti al corpo del reato".

La replica di Stella Sorgente

E Stella Sorgente, candidata sindaco per il Movimento Cinque Stelle e attuale vicesindaco, risponde a chi sostiene che dietro questa maxi operazione ci sia soltanto una strumentalizzazione politica. "I tempi dell'operazione sono stati dettati dalla prefettura e dal procedimento penale che è partito, non potevamo certo aspettare che finisse la campagna elettorale - ha spiegato - questo sgombero non poteva essere fatto né prima né dopo. Una volta liberato lo stabile verrà preso in carico dal Demanio, che ne è proprietario, e murato".

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