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Cronaca

Arresti domiciliari per violenza sessuale, il ricorso di Apolloni e Lucarelli al Riesame. La difesa: "Stato di alterazione della ragazza è da provare"

Discusso il ricorso del centrocampista amaranto mentre quello del difensore sarà trattato lunedì in un'altra udienza. Entro il 13 febbraio dovrà arrivare la sentenza di revoca o meno della misura cautelare richiesta dal gip

Arriverà probabilmente lunedì prossimo 13 febbraio la sentenza del tribunale del Riesame sul ricorso avanzato da Federico Apolloni e Mattia Lucarelli, i due calciatori del Livorno agli arresti domiciliari con l'accusa di violenza di gruppo, per la revoca della misura cautelare decisa dal giudice per le indagini preliminari Sara Cipolla. Secondo quanto riporta l'Ansa, questa mattina di venerdì 10 febbraio è stato discusso per un'ora e mezzo il ricorso del centrocampista amaranto davanti al collegio formato dai giudici Pendino, Alonge e Ambrosino, mentre lunedì toccherà al difensore e figlio dell'ex bomber Cristiano presentarsi in aula.

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I fatti, ormai noti, riguardano il presunto stupro di gruppo ai danni di una 22enne americana e risalgono alla notte tra il 26 e il 27 marzo 2022, per la quale risultano indagati - ma a piede libero - altri tre coetanei di Apolloni e Lucarelli. Per la difesa dei due calciatori 23enni, entrambi rappresentati dal legale Leonardo Cammarata, la ragazza "non era in uno stato di alterazione" tale da "non poter esprimere il consenso", come invece sostiene l'accusa, e la sua versione presenterebbe diverse discrepanze. Questi, in sostanza, i punti sui quali l'avvocato milanese si è basato per sostenere il ricorso.

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"L'accusa non è solida - le parole rilasciata da Cammarata e riportate dall'Ansa -, il tema si sposta sul piano scientifico: lo stato di alterazione della ragazza è tutto da provare". La procura avrebbe fatto notare che, pur avendo effettuato le ricerche richieste, non è stato mai trovato il "famoso sesto video" (altri cinque sono agli atti) che scagionerebbe gli indagati. La difesa avrebbe inoltre depositato una foto che mostra i due ragazzi e la studentessa abbracciati "alla fine della nottata", Immagine che per l'accusa non cambierebbe tuttavia il quadro della "sopraffazione" e delle presunte violenze da lei subite, quando era in un "evidente" stato confusionale. La Procura, come chiesto dalla difesa, ha infine anche fatto tradurre e trascrivere di nuovo gli audio in cui la ragazza parlava inglese. E ripeteva: "non toccatemi". Per la difesa, invece, le intercettazioni contenute nell'ordinanza dimostrerebbero "l'innocenza" dei giovani e non potrebbero essere poste alla base delle esigenze cautelari, sostenendo che i due non avrebbero compreso il "disvalore" delle loro azioni.

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