Boia Deh, bufera sul brand di magliette 'livornesi': "Ordini inevasi e titolare sparito, è una truffa"
La linea del marchio Supercazzola, lanciata dall'imprenditore Riccardo Minetti, non sarebbe mai entrata in produzione. E la piattaforma che gestiva l'ecommerce conferma la versione dei clienti: "Non riusciamo più a contattarlo, anche noi dobbiamo avere diversi soldi"
"Boia dé, la supercazzola ce l'ha fatta lui. Ha preso i soldi, non ha spedito niente ed è sparito. Bella truffa, sì". Ecco, partiamo da qui. Da una delle tantissime lamentele di clienti che, dopo aver ordinato e pagato online, sono ancora in attesa di ricevere t-shirt, gadget e quant'altro firmato "Boia Deh", la nuova linea del brand Supercazzola lanciata meno di un mese fa dall'imprenditore senese Riccardo Minetti, inventore del marchio da cui, a fine 2018, prese il via lo store online di prodotti dedicati ai film della commedia italiana anni '70, '80, '90. Un successo immediato che spinse Minetti, in piena pandemia da Covid, ad aprire un negozio fisico sul lungarno di Firenze, ispirato principalmente ad "Amici miei", tuttavia rimasto aperto pochi mesi. Quindi i primi ordini inevasi, il lancio di nuovi marchi sempre di ispirazione cinematografica ("Coppa Cobram", "Bar Necchi") fino all'ultima linea 'livornese' - con richiami a quartieri, modi di dire o piatti tipici - che, a quanto risulta, non sarebbe però mai andata in produzione.
Di Minetti, fatta eccezione di nuove pagine Facebook anche di recente comparsa per reclamizzare nuovi siti e iniziative promosse persino via email (l'ultima lo scorso 23 maggio, ndr), si sarebbero infatti perse le tracce. A confermare la sua "latitanza" è Marco Saulle, general manager di Ydeo, la piattaforma specializzata in ecommerce che ha in portfolio clienti famosi (da Rocco Siffredi a Gianmarco Tognazzi, Trio Medusa e Pio e Amedeo) e brand nazionali e internazionali (Lercio, Arena, 01Distributions) e che fino a poco tempo fa ha gestito le vendite di Supercazzola. "I primi ad essere stati danneggiati siamo noi - spiega -, abbiamo molte fatture non riscosse ormai da diverso tempo e in pratica da un anno non riusciamo più a contattare Minetti nonostante le ripetute diffide del nostro avvocato".
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"All'inizio tutto andava bene e, sinceramente, il brand fatturava molto - continua Saulle -. Noi, esperti di ecommerce, gestivamo tutto: dall'ordine ai dati dei clienti fino alla spedizione. Mai un problema, fino a quando Minetti, oltre a Supercazzola, ha iniziato a promuovere eventi quali ad esempio raduni di appassionati a tema cinematografico e nuove linee di abbigliamento e gadget, creando apposite sezioni sul sito supercazzola.it o su nuove piattaforme da lui stesso gestite con metodi di pagamento alternativi ed estranei alla nostra società. È allora che sono iniziati i problemi e che i clienti hanno incominciato a lamentarsi di questi nuovi prodotti ordinati ma di fatto mai arrivati".
Tra questi, anche le magliette 'livornesi' che però potrebbero anche non essere mai andate in produzione. "Basta aprire il sito BoiaDeh - conclude Saulle - per rendersi conto che qualcosa non torna". E infatti non ci sono contatti di riferimento, la pagina con i termini e le condizioni è vuota ma se si prova ad acquistare tramite carta o paypal la transazione va a buon fine. "Da parte nostra di Ydeo continueremo a vendere l'invenduto per rientrare almeno parzialmente del credito che vantiamo nei confronti di Supercazzola".