rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Trafficavano droga grazie a ricette false, un arresto anche all'isola d'Elba

Sono dodici in totale le persone finite in manette: il giro di affari era di 2,5 milioni di euro

Dovranno rispondere di spaccio di sostanze stupefacenti, associazione per delinquere, truffa ai danni dello Stato, esercizio abusivo di una professione e commercio o somministrazione di medicinali guasti le dodici persone arrestate dai carabinieri alle prime luci dell'alba del 22 settembre durante un'operazione che si è svolta tra i comuni di Trivolzio (Pavia) e la provincia di Milano. Tra loro un egiziano di 47 anni che è stato rintracciato all'isola d'Elba nel cantiere edile dove lavorava dopo che in un primo momento era riuscito a sfuggire alla cattura. 

L'indagine è iniziata grazie al fermo nei confronti di un cittadino egiziano, bloccato in una farmacia monzese dove aveva acquistato un quantitativo spropositato di ossicodone, utilizzando ricette rubate da uno studio medico. Nella circostanza era stato il titolare della farmacia che, sospettando della genuinità delle prescrizioni, aveva allertato il 112. Dai successivi approfondimenti è emerso come 6.959 ricette di ossicodone rilasciate in Lombardia, circa il 30% fossero in favore di individui di origine egiziana, e che 940 fossero state emesse da un singolo medico di Milano. Gli esiti degli accertamenti hanno confermato l'esistenza di una struttura associativa a carattere stabile e continuativa, organizzata su una rigida ripartizione dei ruoli, composta quasi interamente da egiziani ed attiva su tutto il territorio lombardo. 

Il modus operanti era il seguente: 

  • acquisizione in studi medici compiacenti di ricette rilasciate indebitamente, attestanti malattie a carico di soggetti non bisognosi, spesso ignari, ai quali venivano prescritti farmaci a base oppiacei; 
  • spendita delle ricette in farmacie finalizzata a reperire materialmente le confezioni;
  • immissione delle confezioni nel mercato parallelo dello spaccio di stupefacenti, perfezionato con la cessione finale a terzi.

Nei quattro anni di attività illecita (dal 2016 al 2020) il sodalizio avrebbe destinato allo spaccio circa 28mila confezioni di oppiacei indebitamente acquisite, procurando al Sistema sanitario nazionale un danno di oltre 2,5 milioni di euro, mentre il compenso per i medici corrotti poteva raggiungere anche i 600 euro per una singola prestazione relativa al rilascio di ricette, che in più occasioni superava le 200 unità.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Trafficavano droga grazie a ricette false, un arresto anche all'isola d'Elba

LivornoToday è in caricamento