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Cronaca

Trasporto pubblico, la riorganizzazione di Autolinee Toscane preoccupa la Provincia. Scarpellini: "Penalizza le fasce più deboli"

La presidente della Provincia scrive al governatore Giani: "Nelle prossime riunioni con il gestore unico la Regione evidenzi le criticità del servizio"

Fasce più deboli penalizzate, alcune zone addirittura scoperte e drastica riduzione dei chilometri di percorrenza. Sono queste le principali problematiche evidenziate dalla Provincia di Livorno sulla proposta di riorganizzazione del trasporto pubblico locale ed extraurbano presentata dal gestore unico Autolinee Toscane. A ribadire la forte contrarietà al nuovo contratto di servizio proposto è la presidente della Provincia, Sandra Scarpellini, in una lettera indirizzata al presidente della Regione, Eugenio Giani, e all'assessore alle Infrastrutture e mobilità, Stefano Baccelli: "Gli uffici preposti - sottolinea la presidente - hanno da tempo evidenziato una serie di criticità importanti che deriveranno dall'attuazione della seconda fase di riorganizzazione del servizio di trasporto pubblico locale prevista a partire dal prossimo novembre. In questo senso, stiamo proseguendo un lavoro di capillare attenzione alle situazioni più fragili relative alle linee di trasporto. Il confronto effettuato di recente con i ragazzi della Consulta degli studenti ha consentito di accompagnare le preoccupazioni, espresse anche dai sindaci, rispetto ai collegamenti con i luoghi più distanti dai centri urbani, quindi già in difficoltà".

"Purtroppo - spiega Scarpellini - ancora una volta il tema del depauperamento dei servizi delle aree provinciali con rarefazione demografica assume un rilievo fondamentale che non è adeguatamente affrontato in occasione di ogni riorganizzazione di servizi territoriali". Nello scorso ottobre, Autolinee Toscane aveva presentato la proposta per la rete extraurbana, rispetto alla quale la Provincia aveva prontamente inviato alla Regione una serie di osservazioni, scaturite dal confronto con i comuni del territorio, a cui però non era seguito alcun riscontro. "Sono molto preoccupata per gli scenari che si stanno profilando per il trasporto extraurbano - aggiunge la presidente - e l'obiettivo della nota inviata al presidente Giani è quello di puntualizzare le maggiori criticità riscontrate nella proposta di Autolinee Toscane".

Tpl, le criticità evidenziate dalla Provincia nella riorganizzazione di AT 

Tra queste, la Provincia evidenzia la carenza circa la riorganizzazione della rete e dei percorsi delle linee attuali; la mancata indicazione delle percorrenze di competenza comunale presenti nell'attuale configurazione delle linee extraurbane e la totale assenza di una ridefinizione della rete debole, come richiesto dall'amministrazione provinciale. Inoltre, nella proposta rimarrebbero scoperte alcune località senza che sia previsto un intervento, anche minimo, nella riorganizzazione della rete debole (ad esempio San Piero e Bagnaia all'Isola d'Elba, ndr) e sono state infine tagliate alcune corse dedicate al trasporto dei lavoratori verso le zone degli insediamenti produttivi, senza una previsione di inserimento nei servizi a rete forte o a rete debole, come specificatamente prevista invece negli indirizzi provinciali.

Nella lettera, inoltre, sono sottolineate altre due questioni di fondamentale importanza. La prima riguarda i criteri di redistribuzione a livello regionale dei servizi aggiuntivi (ex Dgrt 281/2020), per i quali la presidente Scarpellini chiede che ci sia "estrema trasparenza ed equità nell'assegnazione dei finanziamenti che la Regione mette in campo". L'altra questione, di grande impatto negativo per l'area sud della provincia, è quella della forte riduzione dei chilometri di percorrenza proposti da Autolinee Toscane sulla linea regionale Campiglia-Piombino che, a fronte di una previsione di gara pari ad oltre 352.665 km/anno, passerebbero a soli 196.499 km/anno, in pratica la metà di quanto garantisca l'attuale servizio.

"Una riduzione inaccettabile - sottolinea Scarpellini nella nota - in quanto la linea costituisce un collegamento di importanza fondamentale, come riconosciuto dalla stessa Regione nella delibera n. 721/2021, sia tra l'asse ferroviario tirrenico e l'Isola d'Elba, sia quale servizio forte su cui attestare i collegamenti da e per le frazioni della Val di Cornia". La lettera si conclude rimarcando la forte preoccupazione per una proposta di riorganizzazione che, ribadisce la presidente, "ancora una volta andrebbe a condizionare negativamente le fasce più deboli della nostra comunità. Per questo - conclude - richiamo l'attenzione del presidente Giani e dell'assessore Baccelli, perché nelle prossime riunioni tecniche con le istituzioni locali e il gestore unico la Regione tenga nel dovuto conto le problematiche esposte".

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