Tumore alla mammella, si studia a Livorno un nuovo farmaco promettente. Giani: "Fondamentale investire nell'innovazione"
La sperimentazione è seguita dal dottor Luigi Coltelli e dal suo gruppo di ricerca
"Investire nell'innovazione è fondamentale". Lo ha sottolineato ieri sabato 7 gennaio anche il governatore Eugenio Giani, riferendosi allo studio sperimentale di un farmaco che si sta svolgendo a Livorno per curare il tumore alla mammella. Una sperimentazione, quella del farmaco Trastuzumab Deruxtecan, condotta dal dottor Luigi Coltelli e rivolta alle pazienti con diagnosi di tumore della mammella in fase iniziale.
"Questa grande opportunità data alle nostre pazienti – ha spiegato nei giorni scorsi Luigi Coltelli, oncologo livornese e coordinatore del gruppo aziendale che si occupa di terapia medica per questa patologia – è dovuta al fatto che il nostro centro è coordinatore a livello nazionale dello studio di fase III 'Internazional Destiny Breast 11' rivolto a particolari pazienti, ovvero quelle definite tecnicamente come candidate a chemioterapia primaria per tumore della mammella iperesprimenti HER2-neu".
Il dottor Coltelli: "Una grande opportunità per le nostre pazienti"
"Grazie a questa opportunità - ha aggiunto Coltelli - possiamo utilizzare il farmaco, in modalità random, anche in fase pre-operatoria, cosa che non è ancora possibile in centri non sede della sperimentazione. Solo i risultati finali ci diranno se il nuovo trattamento è migliore rispetto alla terapia standard, ma quel che è certo è che al San Antonio Breast Cancer Symposium, il più importante congresso mondiale sul carcinoma mammario da poco conclusosi in Texas, gli ultimi studi sembrano delinearlo come farmaco estremamente promettente per quel tipo di tumore".
Secondo i dati in possesso del gruppo di ricercato è stato dimostrato "un vantaggio in sopravvivenza con una riduzione del rischio di morte di oltre il 30 per cento a 2 anni nelle pazienti con malattia in stadio avanzato, rispetto alla migliore terapia attualmente prescrivibile. Dati sicuramente importanti e che cambiano la nostra pratica clinica in questa tipologia di pazienti". Il farmaco fa parte della cosìddetta classe Cnn ed è attualmente prescrivibile nelle oncologie italiane attraverso una procedura particolare. "Se nella malattia avanzata il farmaco è ormai una certezza - ha spiegato Coltelli -, l'auspicio è che questo coniugato possa migliorare la prognosi delle pazienti in stadio iniziale di malattia che necessitano del trattamento medico prima della chirurgia, la così detta chemioterapia neoadiuvante o primaria".