Vaccino Covid sui luoghi di lavoro, somministrazioni possibili a partire da metà giugno
Il governatore della Regione, Eugenio Giani: "Stiamo predisponendo i protocolli, l'organizzazione dipenderà dalla reale disponibilità dei vaccini e delle categorie"
La premessa è che la data sarà rispettata se, effettivamente, lo consentiranno la disponibilità delle dosi e l'andamento della campagna di vaccinazione anti Covid delle categorie che hanno la priorità della somministrazione. Ma, se le cose procederanno nel verso giusto, a partire dalla metà di giugno sarà possibile, su base volontaria, vaccinarsi anche sui luoghi di lavoro. La decisione, condivisa dalla giunta regionale con le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali, è stata commentata dal presidente della Regione Eugenio Giani: "Stiamo definendo i protocolli necessari per avviare la vaccinazione anche nei luoghi di lavoro - ha detto il governatore -, fermo restando che l'adesione alla campagna vaccinale da parte delle aziende e dei relativi lavoratori è volontaria e che il modello organizzativo che attiveremo è condizionato dalla reale disponibilità delle dosi e dalle categorie che dobbiamo vaccinare in via prioritaria"
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Giani: "Entro la fine di settembre vaccinati 3 milioni di toscani"
"Ci stiamo attrezzando per quando saremo in piena vaccinazione di massa - ha continuato Giani -. In pochi giorni abbiamo anche attivato 8 nuovi punti vaccinali, aumentando la nostra capacità di 6/7mila dosi in più ogni giorno, senza contare che questa settimana abbiamo aperto le agende per la prenotazione degli over 40. Se avremo i vaccini che servono, potremo arrivare fino a 55mila somministrazioni al giorno e vaccinare, entro la fine di settembre, 3milioni di toscani. Auspico a breve il coinvolgimento delle farmacie tra i vaccinatori della rete, che abbiamo progressivamente potenziato anche grazie alla strettissima collaborazione con i medici di medicina generale”.
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Vaccinarsi in azienda, le linee guida
"L'attività di vaccinazione nei luoghi di lavoro è un'importante iniziativa di sanità pubblica che va a integrare l'offerta complessiva regionale - le parole dell'assessore alla sanità Simone Bezzini -, destinata alla popolazione toscana nel rispetto delle priorità definite dagli atti di indirizzo nazionali e regionali. Stiamo definendo gli aspetti organizzativi, la cui responsabilità generale e la supervisione dell'intero processo rimarranno in capo al servizio sanitario regionale tramite l'Azienda sanitaria di riferimento, anche se avranno un ruolo fondamentale i medici competenti aziendali, che potranno avvalersi anche di altro personale medico e infermieristico, e il datore di lavoro, che dovrà redigere un piano vaccinale, da trasmettere alla Asl, e individuare i locali dove poter vaccinare anche in collaborazione con altre aziende. Sarà un grande lavoro di squadra, che ci consentirà di raggiungere tutti insieme l'obiettivo che ci sta più a cuore: vaccinare il maggior numero possibile di toscani e prevenire eventuali contagi negli ambienti di lavoro”.
"Dobbiamo prepararci fin da subito - commenta l'assessore Leonardo Marras -. Le vaccinazioni in azienda non sostituiranno quelle negli hub e negli ambulatori medici, ma saranno un canale aggiuntivo importante. Invito, pertanto, le aziende a farsi fin da ora avanti e le più piccole magari ad associarsi, valutando nel caso se appoggiarsi al servizio sanitario pubblico. Offriremo in questi giorni il supporto necessario alla fase di organizzazione".